Quando una malattia ci avvicina agli animali
Da tempo tutti noi sappiamo quanto gli animali possano far bene alla salute tanto che è nata la Pet Therapy, ovvero il ricorso agli animali come strumento terapeutico vero e proprio ed, inoltre, gli scienziati hanno iniziato a cercare di capire se i proprietari cani e gatti finissero con l’assomigliare un po’ ai loro rispettivi […]
Da tempo tutti noi sappiamo quanto gli animali possano far bene alla salute tanto che è nata la Pet Therapy, ovvero il ricorso agli animali come strumento terapeutico vero e proprio ed, inoltre, gli scienziati hanno iniziato a cercare di capire se i proprietari cani e gatti finissero con l’assomigliare un po’ ai loro rispettivi cuccioli. A questo proposito, Tara Parker nel suo blog Well ci racconta la storia di Stefanie Rinza, un antiquario di 44 anni che si ammalò gravemente all’età di 30 anni.
La donna ha rivelato come proprio la sua malattia l’abbia spinta a cercare l’amicizia e l’affetto di un cane randagio da salvare. Una scelta coraggiosa che riuscì a fare proprio grazie alla sua malattia. Un bel giorno, infatti, si disse: “Perché visto che ho lavorato così duramente ed ora sto anche male, non posso realizzare uno dei miei sogni, cioè avere un cane?”.
Così, si decise a prenderlo ed oggi Stefanie gode di ottima salute ed è riuscita a trovare casa ad altri 40 animali “sistemati” presso persone affette da qualche malattia e bisognosi sia di dare che di ricevere affetto da animali che, in qualche modo, gli somigliano se non altro perché si trovano in un momento di difficoltà. E voi, cosa pensate? Può una malattia cambiare il nostro rapporto con gli animali o addirittura indurci a cercarne il sostegno? Avete fatto esperienze di questo genere?
Via | Well blogs
Foto | Flickr