Integratori di resveratrolo contro alimentazione: vince una dieta ricca di frutta e verdura
Assunto a dosi troppo elevate il potente antiossidante presente nel vino rosso può avere effetti opposti rispetto a quelli desiderati e annullare i benefici dell'attività fisica. Lo studio
Quando si tratta di antiossidanti una dieta salutare è una soluzione migliore rispetto agli integratori. O, almeno, è questo il caso del resveratrolo, molecola di cui è ricco il vino rosso e le cui proprietà salutari sono state dimostrate da diverse ricerche. Proprio sulla base di queste ricerche il mercato degli integratori alimentari si è sempre più arricchito di prodotti a base di questo potente antiossidante. Ora, però, è proprio una ricerca scientifica a mettere in dubbio l’opportunità di affidarsi a delle pillole per fare il pieno di un principio attivo che può essere tranquillamente ottenuto attraverso l’alimentazione. Il motivo? A volte assumerne dosi elevate non solo non porta agli effetti desiderati, ma può compromettere gli effetti salutari di uno stile di vita sano.
La ricerca in questione, pubblicata sul Journal of Physiology, è stata condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenhagen, che hanno chiesto a 27 uomini di circa 65 anni, tutti in buona salute e non fumatori, ma conducenti una vita sedentaria, di partecipare a un programma di allenamento della durata totale di 8 settimane. Durante questo periodo metà dei partecipanti hanno assunto 250 mg di resveratrolo al giorno, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo.
Le analisi condotte al termine del periodo di allenamento hanno svelato che l’assunzione di resveratrolo annulla l’effetto positivo dell’attività fisica. Infatti mentre gli uomini che hanno assunto il placebo sono riusciti, grazie all’esercizio, a ridurre i livelli di pressione sanguigna, quelli di colesterolo “cattivo” e quello di trigliceridi, quelli che hanno ricevuto il resveratrolo non hanno ottenuto nessuno di questi effetti positivi. Anche l’aumento dell’ossigenazione dei muscoli ottenibile con l’attività fisica è risultato inferiore in chi aveva assunto l’integratore. Come se non bastasse, i ricercatori non hanno nemmeno riscontrato benefici a livello della progressione dei processi di aterosclerosi.
Lasse Gliemann, primo autore dello studio, ipotizza che
i radicali liberi (quelli rimossi dagli antiossidanti), benché deleteri per le cellule quando in eccesso, potrebbe essere importante per stimolare la risposta all’allenamento. Perciò, grandi quantità di antiossidanti eliminerebbero tutti i radicali liberi e quindi rimuoverebbero parte della risposta all’allenamento.
Secondo Michael Joyner, fisiologo della Mayo Clinic di Rochester (Stati Uniti)
la stessa cosa è vera per l’infiammazione. Troppa è dannosa, ma un po’ potrebbe essere richiesta per la normale trasmissione dei segnali fisiologici.
Ma se il resveratrolo fa male, non dovrebbe essere dannoso in qualsiasi forma venga assunto? In realtà è tutta una questione di dosi. In questo studio sono stati assunti 250 mg al giorno della molecola, una quantità raggiungibile solo bevendo diverse bottiglie di vino al giorno. D’altra parte, non è passato molto tempo da quando un’altra ricerca ha dimostrato che sarebbe necessario bere 100 bicchieri di vino al giorno per assicurarsi le dosi di resveratrolo necessarie per contrastare i processi tipici dell’invecchiamento.
Questi ed altri risultati rendono gli scienziati ancora dubbiosi riguardo all’opportunità di assumere integratori a base di questa molecola. Per questo il consiglio rimane sempre lo stesso: meglio un’alimentazione ricca di frutta e verdura ricche di antiossidanti piuttosto che una pillola concentrata di un principio attivo.
Via | WebMD