Benessereblog Benessere Genitori e figli 50.000 persone sono guarite da un tumore avuto da piccoli

50.000 persone sono guarite da un tumore avuto da piccoli

La guarigione in caso di tumore pediatrico è oggi all'80%, un dato importante ma che deve aumentare grazie alla ricerca e ai nuovi protocolli.

50.000 persone sono guarite da un tumore avuto da piccoli

Il cancro infantile è diventato curabile nella maggior parte dei casi, l’80% dei piccoli pazienti riesce a sopravvivere alla diagnosi e a superarlo. L’80% è una percentuale alta, ma non bisogna mai dimenticarsi che c’è ancora quel 20% che non ce la fa e che avrebbe meritato di crescere e diventare grande. Ogni anno, in Italia, si ammalano circa 1.500 bambini sotto i 14 anni e 900 ragazzi tra i 14 e i 18 anni, sono tanti – decisamente troppi – e la ricerca deve andare avanti con il sostegno e l’aiuto di tutti.

Il cancro nei bambini è la prima causa di mortalità per bimbi dopo il primo anno di età, esistono tantissimi tipi di tumori ed è per questo che spesso i tumori pediatrici sono considerati rari. Il campione di riferimento è più basso rispetto a quelli dell’età adulta e quindi i protocolli disponibili sono di meno, inoltre si corre il rischio di sviluppare effetti collaterali tardivi o addirittura di debilitare il corpo in modo permanente.

La ricerca va avanti e ci sono buone prospettive, ma non alla velocità che ci si aspetterebbe. Un’altra questione riguarda le cure, alcuni trattamenti magari hanno avuto riscontri positivi ma non sono stati autorizzati per l’uso pediatrico, in questi casi se la situazione è molto grave e non ci sono alternative si procede in modalità off label.

Il presidente Fiagop (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica), Angelo Ricci, ha spiegato: [quote layout=”big” cite=”Angelo Ricci]“Se da un lato gli straordinari successi ottenuti negli ultimi decenni in oncologia pediatrica hanno permesso ad un numero sempre più alto di bambini e di adolescenti di superare con successo la diagnosi, occorre anche tenere in conto il fatto che, in conseguenza dei trattamenti subiti potrebbero sviluppare effetti collaterali tardivi o discriminazioni lavorative”.[/quote]

Una cosa molto bella è che ad oggi sono circa 50.000 i giovanissimi ex pazienti che sono guariti e che hanno un’età media di 29 anni, ed è l’ennesima dimostrazione che la ricerca va sostenuta sempre.

Foto | freepik
via | ansa

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