Orticaria: caldo, sole e sudore aumentano il rischio
L’alimentazione a base di frutta, il caldo, il sole e il sudore possono scatenare con più frequenza l’orticaria.
prurito
L’orticaria colpisce circa 5 milioni di persone, mentre sono 600mila quelli che hanno un’orticaria cronica spontanea, che dura a lungo e che non ha una causa identificata. L’estate è un’alleata pericolosa di questa patologia, perché caldo, sole e sudore, ma anche il consumo più frequente di alimenti come pesche, fragole o vini che contengono solfiti aumentano il rischio.
A sottolineare il problema è la Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) in occasione del loro XXXII Congresso nazionale, in corso a Milano. Nel 30% dei casi l’orticaria è insensibile agli antistaminici e si deve ricorrere al cortisone. Per circa 5.000 pazienti, i più complessi, la soluzione potrebbe però essere una terapia con farmaci biologici, ma solo poco più di 2.000 persone la stanno seguendo.
Purtroppo far quadrare i conti è sempre molto complesso: erogare a tutti l’omalizumab, l’anticorpo monoclonale approvato per l’orticaria cronica, costerebbe secondo i medici da 15 milioni a un massimo di 25 milioni di euro, mentre i costi diretti e indiretti di un’orticaria trattata in maniera inefficiente ammontano a circa 40 milioni di euro l’anno fra eventi avversi da cortisonici e assenze dal lavoro per i disagi provocati dal prurito che non passa mai. In questo momento il sistema sanitario rimborsa la terapia per 11 mesi e non è sufficiente in tutti i casi.
Via | Ansa