Covid-19: bocciata l’immunità di gregge, non è una soluzione
Ancora una volta la teoria dell'immunità di gregge è stata bocciata, non è una soluzione per combattere il Covid-19
Da quando il Coronavirus è entrato nella nostra quotidianità, sentiamo spesso parlare di immunità di gregge come una possibile soluzione. Aveva adottato questa politica Boris Johnson in Inghilterra, prima di prendersi anche lui l’infezione, e poi anche Jair Bolsonaro in Brasile.
Un team di 80 scienziati da tutto il mondo ha definitivamente smontato la teoria dell’immunità di gregge, spiegando che non solo il prezzo sono le vite umane, ma che per giunta l’immunità dopo l’infezione resta solo pochi mesi. Ciò vuol dire che l’infezione tornerebbe comunque a ondate dato che non si può debellare con gli anticorpi.
Perchè l’immunità di gregge non funziona con il Covid-19?
Perseguire la strada dell’immunità di gregge è una decisione rischiosa e pericolosa che va contro la vita umana dato che promuove l’infezione per tutti per sviluppare gli anticorpi. Con il piccolo dettaglio che mentre si tenta la strada dell’immunità di gregge, le persone muoiono lo stesso, gli ospedali si riempiono e si devono fare delle scelte su chi curare e chi no. I dati di tanti studi hanno dimostrato che il Covid-19 non si comporta come altri virus che, dopo averli presi, ci rendono immuni. Purtroppo l’infezione da Coronavirus può colpire più volte la stessa persona a distanza di tempo.
Un gruppo di 80 scienziati, provenienti da ogni parte del mondo, e con diverse competenze tra cui epidemiologi, pediatri, virologi, psicologi ecc, hanno scritto la lettera aperta “John Snow Memorandum” che è stata pubblicata su The Lancet. La lettera è stata condivisa anche in occasione del 16° World Congress on Public Health programme 2020.
Il punto è sempre lo stesso, quello che leggiamo ovunque e che ci dice anche il Premier Conte: bisogna indossare la mascherina, stare distanti dagli altri e lavarsi le mani. Fare attenzione, proteggere noi stessi e le persone a cui vogliamo bene.
Foto di Miguel Á. Padriñán da Pixabay
Via | ansa