Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2020: WWF suggerisce le diete amiche del pianeta
In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2020, il WWF dà le sue raccomandazioni per una dieta che tutela salute e pianeta
Per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2020, nata con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica globale su tematiche quali la fame nel mondo, ma anche la sicurezza alimentare, anche WWF dice la sua. E lo fa con una grande consapevolezza, quella che la salute umana e quella del pianeta siano due facce della stessa medaglia.
Le scelte alimentari incidono infatti non solo direttamente sul benessere di chi le persegue, ma anche su sostenibilità ambientale e biodiversità. In chiusura della Food Week, WWF ha voluto lanciare il suo #Menu4Planet, una lista di raccomandazioni e suggerimenti per diete amiche del pianeta, ma anche della salute umana.
Non ci sorprende sapere che la dieta mediterranea sia ancora una volta stata citata come modello virtuoso. È un regime sostenibile, a basso impatto ambientale, rispetta gli ecosistemi e favorisce la biodiversità. In più rappresenta la base di uno stile di vita sano, equilibrato a livello di nutrienti e quindi molto salutare.
Ma c’è un problema secondo il WWF, quello che la tanto osannata dieta mediterranea sia a rischio di estinzione anche nel nostro paese. In Italia, nel corso degli ultimi decenni, un misto di urbanizzazione, vita più frenetica e minor tempo da dedicare alla preparazione dei cibi, hanno letteralmente occidentalizzato i nostri stili di vita.
La dieta attuale, rispetto al passato, è molto più ricca di carne e prodotti di origine animale, ma soprattutto cibi confezionati e trasformati a livello industriale, alimenti da fast food. Il che non poteva che ripercuotersi non solo sulla salute, cardiovascolare in prima battuta, ma anche sull’ambiente.
Il WWF sostiene che per avere una dieta amica del pianeta e tutelante del nostro benessere dovremmo agire su più fronti. Da una parte diminuire il consumo di carni e derivati animali, dall’altra incrementare l’uso di alimenti di origine vegetale, amici di una vita sana, ma anche della già citata biodiversità, tutelando i suoli e favorendo attività naturali quali l’impollinazione e il mantenimento della fertilità dei terreni.
Se in Italia si abbandonasse la dieta corrente e si puntasse su un regime alimentare più amico dell’ecosistema, si stima che la perdita di biodiversità si potrebbe ridurre del 36%. Dall’altra parte, l’inferiore consumo di carne ci farebbe ridurre fino all’80% le emissioni di gas serra, un grande traguardo per il benessere del pianeta.
La cosa più bella? È che molte ricette della tradizione culinaria italiana già si adattano al regime più eco e wellness chic e sono ben scritte nei quaderni di cucina delle nonne. Basta solo riprenderli in mano e tornare a usarli come ispirazione per i nostri menù quotidiani.
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