Covid-19: quali sono i primi sintomi?
Quali sono i primi sintomi del Covid-19? Ecco come riconoscerli e cosa fare se si è in dubbio di aver contratto l'infezione
Quali sono i primi sintomi del Covid-19? Come riconoscerli? In questo periodo il numero dei contagi continua ad aumentare, giorno dopo giorno. È vero che aumenta il numero dei tamponi, ma dobbiamo essere anche noi a rispettare le regole e a stare attenti. Far abbassare la curva dei contagi e tornare a vivere liberamente, o almeno semi liberamente, dovrebbe essere l’obiettivo di tutti.
Scopriamo insieme quali sono i primi sintomi del Covid-19, come riconoscerli e cosa fare. È molto importante prendere coscienza del fatto che l’infezione non è un problema solo nostro. Può provocare danni anche agli altri e quindi bisogna stare attenti, seguire le regole e controllarsi se si hanno dei sospetti.
Sintomi del Covid-19
- Febbre maggiore di 37,5°C con brividi
- Tosse
- Difficoltà a respirare
- Perdita o diminuzione improvvisa dell’olfatto (anosmia o iposmia)
- Perdita del gusto o l’alterazione del gusto (ageusia o disgeusia)
- Raffreddore
- Naso che cola
- Mal di gola
- Diarrea (soprattutto nei bambini)
Cosa fare
In presenza di uno o alcuni di questi sintomi è consigliabile fare il tampone o rivolgersi al proprio medico. Chiamate il numero verde regionale o il numero di pubblica utilità 1500 e segnalate tutto, saranno loro a dirvi cosa fare. Potete fare il tampone rapido nei vari drive in che sono stati istituiti in Italia ed, eventualmente, sarà l’Asp a farvi fare il tampone molecolare in caso di esito positivo.
Pazienti a rischio
L’infezione da Covid-19 può non avere conseguenze, ma può diventare anche molto grave. Quello che sembra un semplice raffreddore o una febbre, può evolvere in qualcosa di più complesso. In molti casi subentrano la debolezza, l’affaticamento e i dolori muscolari. L’infezione può scatenare una polmonite interstiziale bilaterale, una sindrome da distress respiratorio acuto e nei casi più gravi anche sepsi e shock settico.
Tutti siamo a rischio e tutti dobbiamo proteggerci. Le persone più fragili sono i soggetti anziani di età superiore ai 70 anni e quelli con patologie preesistenti (anche leggere o tenute sotto controllo), e i pazienti immunodepressi.