Alimentazione nei bambini: attenzione alla grandezza delle porzioni
Per evitare che i vostri bambini mangino troppo, fate attenzione alle porzioni. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.
Un nuovo studio condotto dai membri della Penn State rivela che i bambini che hanno di fronte delle porzioni di cibo eccessivamente grandi tendono a mangiare di più.
Lo studio rivela dunque che i bambini sono suscettibili all’effetto “porzione” (ovvero alla tendenza a mangiare di più quando hanno di fronte quantità di cibo maggiori). Dalla ricerca, pubblicata sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition, appare chiaro che i genitori dovrebbero prestare molta attenzione non solo alla quantità di cibo che servono, ma anche alla varietà.
È difficile definire le porzioni appropriate per tutti i bambini in età prescolare, dal momento che il loro fabbisogno calorico varia a causa delle differenze di altezza, peso e livello di attività. Ma è una buona idea considerare le proporzioni dei diversi alimenti che state servendo, con frutta e verdura che dovrebbero riempire metà del piatto, e con porzioni più piccole dei cibi maggiormente ricchi di calorie
spiegano gli autori, secondo cui l’effetto “porzione” dovrebbe dunque essere usato strategicamente dai genitori per aiutare i bambini a mangiare più frutta e verdura.
Puoi anche servirle all’inizio del pasto o da sole come snack. Quando non ci sono altri alimenti in competizione con esse, i bambini potrebbero essere più propensi a mangiarle.
Per il loro studio, gli esperti hanno seguito un campione di 46 bambini di età compresa tra 3 e 5 anni, ed hanno esaminato il loro comportamento alimentare, lasciandoli liberi di scegliere (nei limiti del possibile, naturalmente) la quantità di cibo da assumere attraverso diverse porzioni. Dopo aver analizzato i dati e il comportamento dei bambini, i ricercatori hanno scoperto che servire porzioni più grandi portava i piccoli a mangiare il 16% di cibo in più rispetto a quando si trovavano di fronte a quantità più basse di alimenti. Il problema riguardava in maniera ancor più evidente i bambini con un BMI elevato.
via | Eurekalert
Foto da Pixabay