Covid 19 variante inglese: ecco cosa c’è da sapere
Cosa sappiamo della variante inglese del Covid-19? Le notizie in merito a questa nuova variante sono poche, ma destano già parecchia preoccupazione. A spiegare di cosa si tratta sono stati gli esperti dell’Oms, i quali fanno sapere che la cosiddetta “variante inglese” colpisce maggiormente pazienti giovani e adulti al di sotto dei 60 anni di […]
Cosa sappiamo della variante inglese del Covid-19? Le notizie in merito a questa nuova variante sono poche, ma destano già parecchia preoccupazione. A spiegare di cosa si tratta sono stati gli esperti dell’Oms, i quali fanno sapere che la cosiddetta “variante inglese” colpisce maggiormente pazienti giovani e adulti al di sotto dei 60 anni di età. Ma è davvero più contagiosa rispetto al Covid che abbiamo “conosciuto” fino ad ora? Purtroppo sembra di si.
Pare infatti che la variante inglese del Covid possa diffondersi più facilmente tra le persone. Il virus risulta essere più trasmissibile rispetto ai precedenti, con un aumento della contagiosità che va dal 40% al 70% .
Non sappiamo ancora se la malattia causata da tale virus sarà più grave. Al momento si presume che non sia così, e che la variante non comprometterà l’efficacia dei vaccini contro il Covid. Per stabilirlo con più certezza sarà comunque necessario condurre ulteriori studi ed esami. In attesa di nuove conferme, l’Oms consiglia però ai Paesi di tutto il mondo di monitorare attentamente la situazione.
Fino al 13 dicembre nel Regno Unito erano stati identificati 1.108 casi. La variante è stata rilevata nell’ambito di un’indagine epidemiologica e virologica scattata all’inizio di dicembre a seguito di un aumento inaspettato nei casi di Covid-19 nel Sud-Est dell’Inghilterra.
Covid 19 variante inglese: i consigli dell’Oms
Come ben sappiamo, nelle ultime settimane la variante inglese è stata identificata anche in altri Paesi al di fuori dalla Gran Bretagna, Italia compresa.
Tutti i Paesi devono valutare il proprio livello di trasmissione locale e applicare adeguate attività di prevenzione e controllo, compreso l’adattamento delle misure di salute pubblica e sociali secondo guida Oms.
A tal proposito, gli esperti esortano a mantenere elevati standard di prevenzione, indossando le mascherine in modo corretto (quindi coprendo sia naso che bocca), igienizzando spesso le mani e mantenendo il dovuto distanziamento sociale.
In caso di sintomi che possano far pensare alla presenza di una malattia respiratoria acuta, i pazienti dovranno inoltre consultare il medico. Quest’ultimo dovrà essere informato in merito ai propri viaggi e spostamenti.
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via | AdnKronos
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