Il Vaccino Covid Johnson&Johnson funziona sulle varianti?
Vaccino Covid Johnson&Johnson e varianti, come funziona? A parlare è il presidente Janssen Italia e presidente di Farmindustria.
Il Vaccino Covid Johnson&Johnson potrebbe funzionare anche sulle diverse varianti che negli ultimi tempi destano preoccupazione in Italia e nel mondo. Ad affermarlo, in attesa dell’approvazione del medicinale, è Massimo Scaccabarozzi, presidente e ad di Janssen Italia , che appartiene proprio alla società farmaceutica multinazionale statunitense, e presidente di Farmindustria.
Il vaccino non non ha ancora avuto l’approvazione, forse potrebbe arrivare a marzo. Secondo le parole di Scaccabarozzi, il gruppo ha già depositato la fase 3 della sperimentazione e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) potrebbe dare l’autorizzazione a breve (mentre negli USA potrebbe già essere attesa nelle prossime settimane). Il vaccino è stato testato su 43.783 partecipanti di diverse età e in diversi paesi nel mondo, proprio nel periodo in cui i contagi erano maggiori. Questo, aggiunge, “ci mette al riparo dalle varianti. Il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha detto di riporre grosse aspettative sul nostro vaccino“.
Vaccino Johnson&Johnson efficace al 66%
Vaccino Covid Johnson&Johnson, basta una sola dose
La somministrazione avviene in un’unica dose e non ci sono i problemi di temperatura di conservazione che invece abbiamo per altre tipologia di farmaci. Secondo quanto riportato dal Presidente di Farmindustria rimane stabile per 3 mesi a 2-8 gradi, mentre per 2 anni a meno 20 gradi. La piattaforma usata è la stessa del vaccino per l’Ebola ed è quella usata per i vaccini antinfluenzali.
È stato testato in modo particolare sui malati che avevano altre patologie (obesità, diabete, tumori, Hiv). Risultato: una copertura del 100% contro il rischio di ospedalizzazione o morte, dell’85% contro le forme gravi di Covid. Abbiamo testato il vaccino anche in Sudafrica in un periodo in cui la variante era già in circolazione, e la media sull’efficacia in forme da moderate a gravi si è attestata al 66%
Per quello che riguarda l’acquisto di vaccini del gruppo in UE, c’è una prelazione per 200 milioni di dosi, più un’opzione per altre 200 milioni. In Italia arriveranno 27 milioni di dosi, destinate ad altrettante persone perché non serve il richiamo.
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Via | Corriere