Autismo: un aiuto dalla realtà virtuale?
La realtà virtuale potrebbe aiutare le persone con disturbi come l'autismo, la schizofrenia e il morbo di Parkinson. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
Usare dei giochi di realtà virtuale (VR) potrebbe aiutare a trattare le persone con disturbi neurologici come l’autismo, la schizofrenia e il morbo di Parkinson. A suggerirlo è un nuovo studio condotto dai membri della University of Waterloo, secondo cui i giochi di realtà virtuale potrebbero aiutare le persone con queste condizioni neurologiche a migliorare la loro percezione del tempo. Tali condizioni portano infatti i pazienti ad avere una percezione temporale diversa.
Per alcuni individui l’orologio interno è disadattato, e ciò causa deficit temporali che influenzano la percezione e l’azione
spiegano gli autori del nuovo studio, i quali hanno coinvolto 18 donne e 13 uomini, chiedendo loro di usare un gioco di realtà virtuale per creare un ambiente naturale in cui incoraggiare la ricalibrazione della percezione del tempo. I ricercatori hanno misurato le abilità di percezione del tempo dei partecipanti prima e dopo essere stati esposti al gioco di realtà virtuale, ed hanno scoperto che tali giochi sono associati a significativi miglioramenti nella percezione temporale.
Questo studio aggiunge una prova preziosa che la percezione del tempo è flessibile e che la realtà virtuale offre uno strumento potenzialmente prezioso per ricalibrare la percezione del tempo nel cervello. Offre un’applicazione avvincente per creare iniziative di riabilitazione che si concentrano su come la percezione del tempo si altera in alcune persone.
Gli autori concludono sottolineando che sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire quanto durano gli effetti.
via | Eurekalert
Foto da Pixabay