Depressione e videogiochi: il legame che non ti aspetti
Depressione e videogiochi, un nuovo studio fa emergere un legame sorprendente e inaspettato: ecco cosa spiegano gli autori
Depressione e videogiochi sono collegati in un modo che non ci aspetteremmo mai. Molti genitori si domandano comprensibilmente se giocare con i videogiochi possa causare danni a lungo termine per i loro figli. A cercare di far luce sulla questione è un nuovo studio condotto dai membri dell’UCL (University College London), i quali hanno sorprendentemente scoperto che esistono degli effetti positivi nei videogames.
In particolar modo, pare che giocare ogni giorno ai videogame all’età di 11 anni sia collegato a un minor rischio di soffrire di depressione 3 anni dopo. Si tratta di una scoperta che non può che sorprendere. Meno stupore dovrebbe invece destare il secondo dato emerso dallo studio, secondo cui le ragazze di 11 anni che trascorrono molto tempo sui social rischiano di soffrire maggiormente di depressione.
Ma come si è giunti a queste conclusioni? Per il loro studio, gli autori hanno analizzato un campione di 11.341 adolescenti che fanno parte del Millennium Cohort Study. I partecipanti hanno risposto a domande in merito al tempo trascorso sui social media, giocando con i videogiochi o navigando su Internet. Quindi, hanno risposto a domande in merito ai sintomi depressivi (umore basso, perdita di piacere e scarsa concentrazione) a distanza di 3 anni.
Depressione e videogiochi: effetti positivi e negativi
Dopo aver tenuto conto di svariati fattori (come lo stato socioeconomico, i livelli di attività fisica, gli episodi di bullismo e precedenti problemi emotivi), gli autori hanno scoperto che i ragazzi che giocavano ai videogame quasi tutti i giorni avevano il 24% in meno di sintomi depressivi 3 anni dopo. Questo risultato riguarda però solamente gli adolescenti con bassi livelli di attività fisica. Questi partecipanti potrebbero trarre più divertimento e interazione sociale dai videogames.
Naturalmente saranno necessari ulteriori studi per confermare questa associazione. Come sottolineano gli autori, la cosa più importante rimane che i giovani siano fisicamente attivi.
Anche se non possiamo confermare che giocare ai videogiochi migliora effettivamente la salute mentale, non è apparso dannoso e potrebbe avere alcuni benefici. In particolare durante la pandemia, i videogiochi sono stati un’importante piattaforma sociale per i giovani. Dobbiamo ridurre il tempo che i bambini – e gli adulti – trascorrono seduti, per la loro salute fisica e mentale. Ciò non significa però che l’uso dello schermo sia intrinsecamente dannoso.
Gli esperti ipotizzano che svolgere delle attività mentalmente stimolanti di fronte allo schermo (come giocare con i videogames o lavorare al computer) non è collegabile a un maggior rischio di soffrire di depressione. Al contrario, come abbiamo accennato, trascorrere il tempo sui social può invece aumentare tale rischio, probabilmente a causa del maggiore isolamento sociale.
Ma quindi i videogiochi fanno bene o male? Come in tutte le cose, probabilmente la verità sta nel mezzo. Giocare con i videogame senza esagerare potrebbe forse apportare dei benefici alla salute. A noi non rimane che attendere ulteriori approfondimenti sull’argomento.
https://www.benessereblog.it/i-videogiochi-aiutano-ad-invecchiare-meglio
via | ScienceDaily
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