Psicologia, così le comunità online hanno cambiato la tua vita
Psicologia, le comunità online hanno cambiato la nostra vita, migliorandola per molti versi: ecco cosa emerge da uno studio internazionale
Da un punto di vista psicologico, la nascita di vere e proprie comunità online ha senz’altro cambiato la nostra vita. Nonostante si basino su relazioni nate essenzialmente su internet, quelle che si sviluppano sul web sono comunità a tutti gli effetti, dei “luoghi” in cui persone lontane geograficamente possono connettersi sulla base di un elemento (o anche più di uno) in comune.
Ad analizzare questo argomento è stato un recente studio della NYU Tandon School of Engineering, che ha preso in esame le testimonianze di 50 “leader” di comunità presenti su Facebook e provenienti da 17 Paesi. Lo studio ha anche preso in esame le opinioni di 26 esperti globali del mondo accademico e industriale e le risposte di 15.000 persone (provenienti da 15 paesi) intervistate nell’ambito di un ampio sondaggio globale condotto da YouGov.
Per il loro lavoro, gli autori hanno analizzato diverse comunità online, come ad esempio Female IN (FIN). Questo gruppo rappresenta uno spazio sicuro per le donne della diaspora nigeriana, un rifugio dove è possibile discutere e cercare supporto per problemi come lotte relazionali, problemi di salute, abusi e dolore. Sono stati analizzati inoltre gruppi come Blind PenPals, che permette ai suoi membri non vedenti e ipovedenti di condividere storie e consigli utili. Gli autori hanno preso in esame svariati gruppi di questo genere. Vere e proprie comunità dove i membri possono trovare un confronto, possono sentirsi compresi, accettati e accolti.
Psicologia e comunità online: i benefici per la nostra vita
Ebbene, dalla ricerca è emerso che l’appartenenza a questo genere di gruppi online conferisce un forte “senso di comunità”. Tutto questo nonostante vi sia spesso una grande distanza fisica fra i vari membri. Insomma, internet ha permesso di creare delle comunità che nel mondo reale non potrebbero esistere per svariati motivi, a cominciare da quello della distanza.
Sappiamo bene che i social hanno aperto la strada a numerose problematiche che dovranno essere necessariamente prese in considerazione e affrontate nell’immediato futuro. Nonostante ciò, non possiamo negare che le comunità on line hanno dato anche la possibilità di “connettersi” a tante persone che altrimenti sarebbero più isolate, portando quindi un miglioramento nella vita degli utenti.
Come in ogni cosa, anche quando si parla di social nerwork ci sono degli aspetti positivi ed altri negativi da considerare.
Alla luce di ciò, gli autori sostengono la necessità di condurre ulteriori ricerche, per capire se e come questi gruppi opereranno come vere comunità a lungo termine, e in che modo le necessità dei vari membri vengono prese in considerazione e tutelate.
via | ScienceDaily
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