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Giornata internazionale dell’udito, 9 persone su 10 vogliono disintossicarsi dai rumori

Giornata Internazionale dell’udito, lo sapevi che 9 persone su 10 vogliono disintossicarsi dai rumori? Ecco i risultati di un'indagine.

Giornata internazionale dell’udito, 9 persone su 10 vogliono disintossicarsi dai rumori

Il 3 marzo si celebra la Giornata internazionale dell’udito, un giorno per ricordarsi quanto sia fondamentale prendersi cura di questa parte del corpo. Lo sapevi che 9 persone su 10 vorrebbero tanto disintossicarsi dai rumori? È quello che è emerso in seguito a una ricerca che svela come l’inquinamento acustico e l’essere sempre sottoposti a rumori di varia natura possa alla lunga causare fastidi e disturbi non indifferenti in chi è maggiormente esposto.

Un sondaggio condotto da Top Doctors®, azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, svela che ogni tanto sentiamo quasi tutti il bisogno di riscoprire il silenzio, in un mondo in cui la frenesia della vita quotidiana ci porta ogni giorno a vivere in mezzo a rumori di ogni natura. In particolare lo cerchiamo all’interno delle nostre case, che il 54% sente ancora più sua rispetto a prima della pandemia, perché rappresenta il luogo dove rifugiarsi. E non solo dal virus.

Forse per questo motivo sia come soluzione abitativa sia per trasferte in alberghi o altre strutture ricettive cerchiamo sempre più zone tranquille, anche e soprattutto di notte.

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Giornata internazionale dell’udito, prenderci cura di noi allontanando i rumori

Il silenzio e la tranquillità hanno i loro lati positivi e i loro benefici. Allontanarci per un po’ da luoghi dove l’inquinamento acustico regna sovrano può aiutarci a rilassarsi, a prendere del tempo per se stessi, ad allontanare ansia e stress. Il 39% delle persone intervistate vorrebbe prendersi una pausa di questo tipo, ma lamenta di non aver mai il tempo di poterlo fare davvero.

Il problema è anche saper affrontare il silenzio, che fa emergere emozioni e sentimenti che potremmo avere difficoltà a gestire. Solo il 21% si sente totalmente a suo agio in una situazione di assolutamente quiete, mentre solo il 26% lo trova veramente rilassante. Il 53% viene preso dall’ansia, forse perché non siamo più abituati a vivere in silenzio. E forse la pandemi ha accentuato questa paura, dopo l’assordante vuoto acustico provato nel primo lockdown.

Fonti di rumore più fastidiose

La ricerca svela anche questo curioso dettaglio:

  • Voci alte, pianti di bambini e altri suoni di origine umana (82% del campione)
  • Musica e televisione a tutto volume (71%)
  • Traffico (63%)
  • Rumori legati al lavoro delle attività produttive (49%)
  • Ronzio degli elettrodomestici (43%)
  • Suoni della natura come un cane che abbaia (32%)

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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