Benessereblog Salute Malattie Vaccino anti Covid AstraZeneca: ok dell’Ema. Chi sono i soggetti più colpiti da trombosi rare?

Vaccino anti Covid AstraZeneca: ok dell’Ema. Chi sono i soggetti più colpiti da trombosi rare?

Dopo il via libera dell'Ema per il Vaccino anti Covid Astrazeneca, oggi si parla dei soggetti più a rischio di trombosi rare.

Vaccino anti Covid AstraZeneca: ok dell’Ema. Chi sono i soggetti più colpiti da trombosi rare?

Il vaccino anti Covid AstraZeneca è sicuro ed è efficace nella lotta al coronavirus. Questo il parere dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. I benefici del vaccino superano i rischi ed è per questo motivo che si potrà tornare a utilizzare questo farmaco, nonostante i casi rari che si possono associare a “eventi di coaguli di sangue associati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine, con o senza sanguinamento, inclusi rari casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue dal cervello (Cvst, trombosi cerebrale dei seni venosi)“.

L’Ema ricorda che 20 milioni di persone nel Regno Unito e nello Spazio economico europeo al 16 marzo hanno ricevuto dosi del vaccino. E sarebbero stati riferiti “solo 7 casi di coaguli di sangue in più vasi sanguigni (coagulazione intravascolare disseminata, Dic) e 18 casi di Cvst“. In tutto a oggi 25 episodi, per i quali non è dimostrato un nesso causale con il vaccino, ma saranno fatte ulteriori analisi.

Il Prac ritiene che la comprovata efficacia del vaccino nel prevenire il ricovero in ospedale e la morte per Covid-19 superi la probabilità estremamente ridotta di sviluppare Dic o Cvst.

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Vaccino anti Covid AstraZeneca: chi è a rischio trombosi

La maggior parte dei casi di trombosi molto rare segnalate all’Agenzia Europea del farmaco dopo la somministrazione di questo vaccino riguarda donne con meno di 55 anni. I casi di coagulazione intravascolare disseminata (Dic) e di trombosi cerebrale dei seni venosi (Cvst) sono in tutto 25 (7 Dic e 18 Cvst), 9 dei quali mortali.

Poiché questi eventi sono rari e la stessa Covid-19 spesso causa disturbi della coagulazione del sangue nei pazienti è difficile stimare un tasso di base per questi eventi nelle persone che non hanno ricevuto il vaccino. Tuttavia, sulla base dei dati pre-Covid, è stato calcolato che al 16 marzo si sarebbe potuto prevedere meno di un caso segnalato di Dic tra le persone sotto i 50 anni entro 14 giorni dalla somministrazione del vaccino. Mentre erano stati segnalati 5 casi. Allo stesso modo, in questa fascia di età ci si sarebbero potuti aspettare in media 1,35 casi di Cvst. E al 16 marzo data ce n’erano stati 12. Uno squilibrio simile non era visibile nella popolazione più anziana a cui era stato somministrato il vaccino.

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Foto Getty

Via | Adnkronos

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