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Bere alcol anche moderatamente aumenta il rischio di ipertensione

Bere alcol anche moderatamente aumenta il rischio di ipertensione. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.

Bere alcol anche moderatamente aumenta il rischio di ipertensione

Un nuovo ampio studio condotto su un campione di 17.000 adulti dimostra che bere alcol anche moderatamente – da sette a 13 drink a settimana – aumenta il rischio di ipertensione, fattore che aumenta a sua volta il rischio di infarto e ictus. Il nuovo studio mette dunque in discussione l’idea che il consumo moderato di alcol possa migliorare la salute del cuore.

Poiché l’alcol aumenta l’appetito ed è, di per sé, molto calorico, bere spesso potrebbe comportare una maggiore assunzione di calorie. L’azione dell’alcol nel cervello e nel fegato potrebbero inoltre contribuire ad aumentare la pressione sanguigna. Sarebbero queste le ragioni per cui bere anche moderatamente potrebbe favorire lo sviluppo dell’ipertensione.

Per giungere a tale conclusione, gli esperti hanno chiesto a 17.000 persone di segnalare il loro comportamento in merito all’assunzione di bevande alcoliche, ponendo loro dei questionari via posta o di persona. La loro pressione sanguigna è stata registrata da personale qualificato durante le visite in casa o in un centro mobile, ed i ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in tre gruppi: coloro che non hanno mai bevuto alcolici, quelli che bevevano da sette a 13 bevande a settimana (bevitori moderati) e quelli che bevevano 14 o più bevande a settimana (forti bevitori).

Rispetto a quelli che non hanno mai bevuto, i bevitori moderati avevano il 53% in più di probabilità di soffrire di ipertensione, e l’associazione è risultata ancor più evidente nel caso dei forti bevitori. Rispetto a quelli che non avevano mai bevuto, i forti bevitori correvano infatti il 69% di probabilità in più di soffrire di ipertensione.

Ma come mai altri studi hanno invece dimostrato che bere moderatamente migliora la salute del cuore? Secondo gli autori, le ampie dimensioni del campione preso in esame possono spiegare la ragione per cui i loro risultati sembrano contrastare con quelli emersi da studi precedenti su questo argomento.

via | ScienceDaily
Foto da Pixabay

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