Cos’è la sindrome dell’untore?
Cos’è la sindrome dell’untore e come si manifesta? Dal senso di colpa alla paura, ecco come riconoscere e affrontare il problema
La pandemia ha fatto nascere in molti di noi un profondo senso di colpa legato alla paura di contagiare le persone che amiamo. Questa sensazione caratterizza la cosiddetta “sindrome dell’untore”, un problema che, sin dal mese di marzo del 2019, si è insinuato nelle nostre vite. Non tutti ne soffrono o ne hanno sofferto, ma si tratta di una problematica molto comune.
Paura di far ammalare chi ci circonda, senso di colpa per aver contagiato i nostri cari o per essere sopravvissuti alla malattia, mentre tante altre persone hanno perso la vita. Queste sono solo alcune delle sensazioni che accomunano molte persone. Negli ultimi mesi se ne è aggiunta anche un’altra: con l’arrivo dei vaccini, molti individui hanno infatti cominciato a sentirsi in colpa perché sono riusciti a vaccinarsi, mentre tanti altri sono ancora in attesa.
Problemi psicologici e Covid: un fenomeno da non sottovalutare
Insomma, la pandemia di Covid non ha portato con sé “solo” una malattia respiratoria nuova e pericolosa. Ha dato il via allo sviluppo di tanti problemi, che vanno dall’ansia alla cosiddetta “depressione da Covid”, fino alla paura e alla stanchezza.
Non a caso, da quasi un anno, esperti e psicologi di tutto il mondo sottolineano l’importanza di occuparsi anche delle conseguenze psicologiche della pandemia, e lo fanno per un motivo ben preciso. A lungo andare, i sintomi che avvertiamo potrebbero infatti diventare sempre più difficili da “eliminare”. Bisogna affrontarli, capirli e superarli in modo sano e consapevole.
Tornando al senso di colpa e alla cosiddetta “sindrome dell’untore”, gli esperti fanno notare che a soffrirne sono stati in primis gli operatori sanitari. Sono tanti i casi di medici e infermieri che non facevano ritorno nelle proprie case, per paura di infettare i familiari.
Con il passare dei mesi, anche noi abbiamo cominciato ad avvertire questo peso. Molti hanno sperimentato senso di colpa e vergogna per essere stati contagiati e per aver inconsapevolmente contagiato le persone care.
Come affrontare la sindrome dell’untore?
Fabio Celi, psicologo clinico, psicoterapeuta e docente di Psicologia clinica all’Università di Pisa, spiega al Corriere che nel 95% dei casi il senso di colpa è “irragionevole”. Naturalmente le cose cambiano nel caso in cui una persona positiva al Covid infetta volontariamente (o per superficialità) le altre persone.
Riuscire ad analizzare, comprendere e superare il senso di colpa “irragionevole” è fondamentale per il nostro benessere presente e futuro.
Una grande risorsa che abbiamo oggi è la meditazione, in particolare la mindfulness e tutte le forme consapevolezza del proprio stato corporeo e mentale. Meglio farlo con un professionista, ma in questo periodo di chiusure ci si può affidare anche a video tutorial che possono dare una grande mano.
Per migliorare la propria salute mentale in tempi di pandemia, non abbandonate inoltre le vostre sane abitudini, come quella di fare una passeggiata dopo pranzo o di parlare con gli amici, magari attraverso telefonate e videochiamate. Mantenete i contatti sociali, e se doveste avvertire un profondo disagio o un senso di colpa che non va via, parlatene con uno psicologo. Un professionista vi aiuterà ad affrontare la situazione e a ritrovare la serenità.
via | Corriere
Foto di octavio lopez galindo da Pixabay