Come curare le agenesie dentali
Cosa sono le agenesie dentali e come si curano? Ecco tutto quello che dobbiamo sapere in merito al disturbo.
Cosa sono le agenesie dentali? Con questo termine si indica la mancanza congenita di uno o più elementi dentari permanenti. Un fenomeno di cui non si parla abbastanza, ma che colpisce circa il 5% della popolazione mondiale. Per colpa di cause genetiche, alcune persone nascono con uno o più denti decidui o permanenti in meno. In particolare vengono colpiti gli incisivi laterali superiori, denti decisamente visibili nel sorriso di ogni persona.
Le donne sono più colpite degli uomini uomo (in Italia rappresentano i 7% contro il 6%). Sono molti i problemi legai alla manca di uno o più denti in bocca:
- difficoltà a masticare
- difetti di pronuncia
- problemi di fonazione
- malocclusione
- affollamento dentale
- implicazioni estetiche
I risvolti psicologici di questo disturbo non vanno mai sottovalutati. Soprattutto nei bambini e adolescenti alle prese con scherno e derisione da parte dei compagni per un’anomalia che è impossibile non notare. Il fenomeno spesso è sottovalutato.
Come spiegato dal dottor Gaetano Calesini, medico chirurgo specialista in odontoiatria e protesi:
Le agenesie spesso sono associate a microdonzia della restante dentatura, vale a dire che i denti presenti sono più piccoli del normale, o a taurodontismo, cioè i denti presenti sono al contrario di dimensioni maggiori, e/o a canini inclusi, con conseguenti migrazioni dei denti che fuoriescono dalla loro sede ideale, creando dismorfie dentali ossee e gengivali. In pazienti giovani, questa situazione può portare a complicazioni cliniche che coinvolgono anche lo stato psicologico della persona, tanto che non sono rari i casi di depressione soprattutto se l’impatto visivo del problema è importante, come quando vengono coinvolte le zone anteriori della bocca. Quasi tutti i miei pazienti e i loro genitori, si rivolgono al mio centro soprattutto per risolvere il problema estetico.
Come trattare le agenesie dentali
La diagnosi precoce del disturbo è fondamentale. Si esegue con una semplice radiografia panoramica dentale alla prima visita dei bambini dal dentista, consigliata intorno ai 6-7 anni di età. Con l’ortodonzia si possono ridistribuire i denti per creare spazi in modo non invasivo. In un secondo tempo si potrà poi utilizzare un impianto per recuperare un sorriso perfetto.
L’approccio implantare MTM produce risultati migliori delle alternative classiche del ponte fisso, che è un intervento invasivo e costoso biologicamente, perché si devono limare i due denti adiacenti, perfettamente sani oppure del ponte Maryland vale a dire un ponte semplicemente “incollato” ai denti adiacenti che però può staccarsi casualmente creando imbarazzo.