Coronavirus, mix di vaccini: Magrini di Aifa tranquillizza
Nicola Magrini, Dg di Aifa, tranquillizza sulla vaccinazione con più tipologie di farmaco. Per il Coronavirus il mix di vaccini è sicuro.
Nella campagna vaccinale contro il Coronavirus il mix di vaccini funziona, è efficace ed è anche sicuro. Queste le parole di Nicola Magrini, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e medico specializzato in farmacologia clinica.
Si torna a parlare di seconde dosi vaccinali eterologhe, in particolare per tutti gli under 60 che in prima istanza hanno ricevuto come farmaco quello prodotto da AstraZeneca. Dopo la morte di una ragazza di 18 anni per trombosi, il consiglio oggi è di utilizzare un altro vaccino per la seconda dose in chi ha meno di 60 anni, perché questa categoria è quella considerata maggiormente a rischio per eventi indesiderati anche gravi.
In occasione di un’intervista a Rainews24, il Dg di Aifa ha spiegato:
Nelle decisioni assunte in questa fase di pandemia, meno pesante di qualche settimana fa, la scelta è stata fatta per evitare che in questa fase alle popolazioni giovani siano potenzialmente offerti vaccini che hanno un rischio molto remoto di un evento grave, e pertanto la sicurezza è stata privilegiata per garantire a tutti dei vaccini massimamente sicuri.
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Coronavirus e mix di vaccini: le parole dell’esperto
Magrini sostiene che la scelta è condivisa anche da altri paesi, non siamo il primo stato a provare questa strada. Quindi il suo messaggio è quello di infondere sicurezza, fiducia e tranquillità di fronte a una pratica che è già stata oggetto di ricerche scientifiche.
Ci sono studi clinici condotti nel massimo rigore etico, ma non erano studi particolarmente problematici. Il dubbio era se si sarebbero riscontrati maggiori effetti indesiderati e di che entità. E sono per lo più effetti lievi o moderati, e quindi la sicurezza per quanto riguarda la somministrazione è molto elevata.
Magrini poi aggiunge che, rispetto ad AstraZeneca, al vaccino Johnson&Johnson è stato lasciato uno spazio ulteriore perché gli effetti indesiderati sono meno frequenti.
Foto di Arek Socha da Pixabay