Bonus diabete INPS: cos’è e come fare domanda
Bonus diabete INPS: cosa è e a chi spetta? Ecco quali sono i requisiti necessari e come fare domanda
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Cosa è il Bonus diabete? Chi ne ha diritto? Ma soprattutto, quanto c’è di vero in merito a questa particolare agevolazione? Negli ultimi tempi si è spesso sentito parlare di “Bonus diabete INPS”. Questa agevolazione dovrebbe essere destinata, almeno in teoria, alle persone con diabete, le quali potrebbero richiedere una sorta di aiuto economico per via della loro malattia. Un assegno la cui somma dovrebbe andare da una base di 287 euro, fino a un massimo di circa 500 euro.
Come spesso accade però, alcuni utenti su internet hanno dato vita a una sorta di bufala, l’ennesima lanciata solo nell’ultimo anno. In realtà infatti il bonus diabete in senso stretto non esiste affatto.
Quando si parla di bonus diabete da 200 o da 500 euro ci si riferisce piuttosto a una sorta di aiuto destinato non di certo alle sole persone affette da questa particolare malattia, ma a tutte quelle che hanno un certo grado di invalidità.
In questo articolo vogliamo dunque esaminare come è nata la fake news in merito a questo bonus. Ma anche cosa spetta a un diabetico, qualora avesse i requisiti per richiedere questo particolare aiuto economico o altri tipi di agevolazioni che andremo a vedere. E quali sono i reali sostegni che potrebbe trarre una persona reputata idonea.
Cosa è in realtà il “bonus diabete”?
Abbiamo quindi appurato che in realtà un vero e proprio “bonus diabete” non esiste. Tuttavia, è pur vero che in Italia lo Stato offre tutta una serie di aiuti di carattere economico (e non solo) alle persone che ne hanno bisogno. Fra queste, rientrano ad esempio quelle che soffrono di particolari malattie che possono compromettere l’autosufficienza del cittadino.
Questi aiuti (che vanno dalla possibilità di richiedere dei permessi dal lavoro alle agevolazioni fiscali o all’esenzione di parte delle spese mediche) sono rivolti a quei cittadini che vivono in una condizione di invalidità o di inabilità che rende difficile condurre una normale vita lavorativa in modo autonomo e indipendente. Si parla dunque di pensione di invalidità civile o della Legge 104.
Cos’è la legge 104/92?
Ma per l’esattezza, a cosa serve e cosa è la Legge 104/92? La legge 5 febbraio 1992 n. 104, meglio nota semplicemente con il nome di “Legge 104”, è la norma che assicura assistenza, integrazione e diritti alle persone handicappate o ai soggetti disabili.
Ad usufruire della cosiddetta “104” sono dunque le persone affette da disabilità fisica, psichica o sensoriale, o anche i loro familiari e conviventi, che spesso fungono da veri e propri caregiver per queste persone.
Fra le malattie che prevedono la possibilità di fare ricorso alle agevolazioni previste da questa legge vi è anche il diabete. In base alla gravità della condizione, il paziente potrà infatti richiedere un assegno mensile o altri tipi di agevolazioni, come ad esempio permessi lavorativi retribuiti, la possibilità di andare in pensione in modalità anticipata o anche un assegno mensile di invalidità.
Chi ha il diabete ha diritto alla pensione?
Fra le persone che hanno diritto alla pensione di invalidità vi sono dunque anche i pazienti con diabete mellito, ma non tutti naturalmente. L’erogazione dell’assegno mensile (e le altre forme di assistenza) dipendono infatti dal grado di invalidità.
Per poter ottenere l’aiuto economico, il grado dovrebbe essere pari o superiore al 74%. Nello specifico, fra le categorie che possono ottenere delle agevolazioni vi sono:
- Pazienti con diabete mellito di tipo 1 o 2 con complicanze micro-macroangiopatiche (due complicanze del diabete che possono danneggiare il cuore, il cervello, gli arti inferiori, i reni e i vasi sanguigni) e manifestazioni cliniche di media entità (invalidità dal 41 al 50%).
- Soggetti con diabete mellito insulino dipendente con mediocre controllo metabolico e aumento dei lipidi nel sangue (ovvero un aumento del colesterolo o dei trigliceridi), con crisi ipoglicemiche frequenti non curabili con i consueti trattamenti (invalidità dal 51 al 60%).
- Persone che soffrono di complicanze del diabete, come nefropatia o maculopatia, due condizioni che vedremo più nello specifico nel paragrafo successivo (invalidità civile dal 91 al 100%).
Ricordiamo che esistono varie forme di questa malattia, come ad esempio anche il diabete gestazionale o il diabete insipido, una malattia molto rara e che si manifesta con altri disturbi. Come appare evidente, però, non tutti i pazienti con sintomi del diabete e con diagnosi accertata di malattia (e che devono quindi sapere cosa mangiare per tenere sotto controllo il diabete o che devono fare iniezioni di insulina nei casi in cui è richiesta) hanno la possibilità di richiedere il cosiddetto bonus INPS. Possono solamente quelli le cui condizioni sono particolarmente gravi e invalidanti, capaci di compromettere l’autosufficienza e l’autonomia del soggetto durante la sua vita quotidiana e lavorativa.
Quali sono le conseguenze gravi del diabete?
Ma a questo punto, vediamo quali sono le conseguenze gravi del diabete che possono portare a disabilità. Questa particolare malattia colpisce tutto l’organismo e causa danni a tutti gli organi, soprattutto se la condizione viene trascurata o se non dovesse essere diagnosticata in tempo. In tal caso, le conseguenze possono essere molto gravi e debilitanti, in certi casi persino letali.
Nelle persone con diabete curato male o non curato, la condizione può infatti causare:
- Retinopatia: una malattia che colpisce sia i pazienti con diabete di tipo 1 che quelli con diabete di tipo 2, e che comporta sintomi come comparsa di macchie scure che fluttuano davanti agli occhi, annebbiamento della vista, presenza di aree scure nel campo visivo e abbassamento della vista, difficoltà nel riconoscere i colori e – nei casi più gravi – persino la cecità.
- Nefropatia: considerata una delle più frequenti cause di insufficienza renale terminale nei soggetti diabetici.
- Neuropatia: una condizione caratterizzata da un’alterata funzionalità dei nervi dell’organismo.
- Vasculopatia diabetica, una lesione che si accompagna spesso al cosiddetto “piede diabetico” (detto anche piede neuropatico). Il piede diabetico è una delle conseguenze più invalidanti di questa malattia, e può anche portare all’amputazione di un arto o di parte di esso.
- Cardiopatia, vale a dire delle complicanze che interessano il cuore.
In generale, i pazienti diabetici possono quindi andare incontro a cecità, a insufficienza renale e persino all’amputazione di un arto, se dovesse essere necessario. Tutto ciò, può comprensibilmente compromettere la qualità della vita e l’autonomia della persona.
Scopri i valori degli esami del sangue per il diabete ritenuti nella norma.
Come avere il bonus per diabetici?
Se esaminando i vari requisiti indicati pensi di rientrare nella categoria di pazienti che dovrebbero aver diritto a questo “bonus”, potrai farne richiesta rivolgendoti innanzitutto al tuo medico curante.
Quest’ultimo dovrà accertare la presenza e la gravità della malattia. Quindi, bisognerà inviare all’INPS tutta la documentazione necessaria per via telematica. Di questo potrà occuparsene lo stesso richiedente, oppure potrà avvalersi dell’aiuto di patronati sindacali, delle associazioni di categoria e del CAAF.
A questo punto verrà avviato un iter burocratico per stabilire se hai o meno diritto al sostegno economico e ai relativi benefici. Fra questi ultimi rientrano la possibilità di accedere alla pensione in modo anticipato (in base ai contributi che hai versato). O di usufruire di varie esenzioni (ad esempio l’esenzione del ticket sanitario) e di ricevere un sostegno economico.
La Commissione Medica avrà il compito di stabilire se avrai diritto o meno alla pensione e in che percentuale.
Il bonus diabete INPS in sintesi: ecco cosa devi sapere
Tirando le somme, possiamo dunque affermare che il cosiddetto “bonus diabete INPS 2021” in realtà non esiste. Perlomeno, non si tratta di un bonus specificatamente formulato per i pazienti che soffrono di diabete.
Esiste invece la possibilità di richiedere un sostegno economico per invalidità civile. Questo sostegno è una sorta di protezione che è stata formulata appositamente per tutti quei cittadini che sono affetti da minorazioni fisiche o psichiche che ne compromettono le capacità lavorative e lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Fra questi, possono rientrare anche i pazienti con il diabete, che – qualora le condizioni di salute fossero gravi e invalidanti nonostante le cure e i farmaci per il diabete eventualmente assunti – potrebbero fare richiesta di questa sorta di aiuto economico mensile. La somma dell’assegno sarà direttamente proporzionale alla percentuale di invalidità del soggetto.
Se ritieni di avere diritto alla pensione di invalidità a causa delle gravi condizioni di salute dovute al diabete, parlane direttamente con il medico di famiglia. Quest’ultimo dovrà confermare la diagnosi di diabete e accertare una eventuale invalidità connessa alla malattia. Quindi, bisognerà inviare la documentazione all’INPS per avviare la richiesta. Dopo gli opportuni accertamenti, l’INPS stabilirà se hai o meno diritto a questo tipo di sostegno economico.