Trombosi occhi: come si manifesta e come si cura
Scopriamo quali sono i sintomi della trombosi agli occhi, le possibili cause da conoscere e i trattamenti più adatti
Fonte immagine: Foto di Paul Diaconu da Pixabay
La trombosi oculare, detta anche trombosi agli occhi o più esattamente “occlusione venosa retinica“, è una condizione che si verifica quando vi è un’ostruzione della circolazione sanguigna in una vena o in un’arteria retinica, ovvero in uno di quei vasi sanguigni che irrorano la retina.
Ma esattamente cosa è la retina? E qual è la sua funzione? Si tratta, in estrema sintesi, di una membrana nervosa che costituisce la tunica interna dell’occhio, ovvero lo strato di tessuto che si trova nella parte posteriore dell’occhio interno, e che ha il delicato compito di convertire le immagini luminose in segnali nervosi per poi inviarli al cervello mediante le fibre del nervo ottico.
L’occlusione venosa retinica si verifica quando vi è un trombo, vale a dire un coagulo di sangue (embolo, trombo, coagulo non sono la stessa cosa). Quest’ultimo, in alcuni casi, può arrivare a occludere in modo totale o parziale un vaso sanguigno (in questo caso un vaso della retina), causando di conseguenza dei problemi alla circolazione sanguigna e delle conseguenze molto serie.
Tra le forme più comuni di trombosi che possono colpire la salute degli occhi vi sono quelle venose (scopri di più sulla trombosi venosa profonda nel nostro approfondimento). Queste rappresentano una delle più frequenti cause di patologia retinica oculare. L’occlusione venosa è più frequente rispetto a quella arteriosa, ma nel primo caso la prognosi sarà migliore.
In tutti i casi, ad ogni modo, la trombosi oculare deve essere considerata una vera e propria emergenza medica, per cui se dovessi manifestare i sintomi che vedremo a breve, consulta immediatamente il tuo oculista o recati al pronto soccorso più vicino. L’insufficiente apporto di sangue verso la retina può infatti avere delle conseguenze molto gravi, mettendo a rischio la stessa vista del paziente in modo talvolta irreparabile.
Occlusione della Vena Centrale della Retina e Occlusione Venosa di Branca Retinica
Quando si parla di occlusione della vena retinica (o Retinal Vein Occlusion, RVO), si distinguono due diverse tipologie, ovvero:
- Occlusione della Vena Centrale della Retina (Central Retinal Vein Occlusion – CRVO), che si verifica quando l’occlusione interessa la vena centrale della retina, e si presenta piuttosto raramente.
- Occlusione Venosa di Branca Retinica (Branch Retinal Vein Occlusion – BRVO), una forma più frequente, che colpisce un solo ramo della vena retinica.
Di seguito vedremo quali sono i sintomi di questa condizione, le possibili cause e i trattamenti più indicati.
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Quali sono i sintomi della trombosi all’occhio?
Conosciamo i sintomi della trombosi, ma quali sono i segnali di questa malattia? Dobbiamo sapere che questi variano in base a diversi fattori (la triade di Virchow guida i medici a valutare fattori di rischio e cause). Ad esempio, a giocare un ruolo importante è l’origine del trombo (se si tratta quindi di un’occlusione di tipo venoso o arterioso e quindi di una trombosi venosa o arteriosa).
La trombosi retinica arteriosa viene generalmente preceduta da un rapido e improvviso abbassamento della vista che può durare anche per qualche minuto. Tuttavia, talvolta l’abbassamento della vista potrebbe essere assente, o potrebbe manifestarsi con la percezione di un’ombra che invade il campo visivo.
Nel caso della trombosi retinica venosa, si registra un calo della vista improvviso e non associato a una sensazione dolorosa. La gravità delle conseguenze dipenderà dal grado di ostruzione della vena interessata.
Generalmente la trombosi retinica interessa un solo occhio. Il sintomo principale (ovvero l’abbassamento improvviso della vista) può presentarsi anche sotto forma di annebbiamento visivo o di una perdita del campo visivo o di parte di esso.
Possibili conseguenze
Fra le principali complicazioni legate a questa condizione vi sono il rischio di sviluppare un edema maculare o il rischio di ischemia maculare. Inoltre, a distanza di tempo dall’occlusione (anche dopo settimane o anche mesi) il paziente potrebbe andare incontro a un processo di neovascolarizzazione della retina o dell’iride, con un potenziale rischio di sviluppare un glaucoma secondario.
Me vediamo più da vicino in cosa consistono queste condizioni.
- Edema maculare: questa condizione è determinata dalla fuoriuscita di liquido nella retina. A sua volta, ciò può causare gonfiore della macula e un conseguente abbassamento della vista.
- Ischemia maculare: si tratta di un’occlusione dei vasi sanguigni che portano ossigeno e altri nutrienti ai tessuti della retina.
- Neovascolarizzazione della retina: ovvero un’anormale formazione di nuovi vasi sanguigni che può dare origine a un glaucoma secondario, aggravando ulteriormente il quadro clinico del paziente.
Trombosi occhi: i fattori di rischio da conoscere
Quando si parla di occlusione della vena retinica vi sono diversi fattori di rischio che bisogna tenere in considerazione. Ad esempio, la malattia si presenta molto raramente fra i giovani, ed è invece più diffusa nella popolazione più anziana. Fra i più comuni fattori che aumentano il rischio di sviluppare questa condizione si segnalano inoltre:
- Aterosclerosi: una condizione che si verifica quando le pareti delle arterie diventano più rigide e meno elastiche
- Diabete
- Ipertensione
- Glaucoma
- Obesità
- Fumo di sigaretta
- Disturbi cardiocircolatori e della coagulazione
- Anomalie che interessano la vena centrale della retina
- Occlusione delle carotidi.
Come potrai notare, in molti casi si tratta naturalmente degli stessi fattori che aumentano il rischio di soffrire di trombosi venosa o arteriosa. Generalmente ad essere più colpiti da questa condizione sono i pazienti con un’età superiore ai 50/60 anni che soffrono di malattie del sistema circolatorio, di diabete e delle altre condizioni che abbiamo appena visto.
In alcuni casi non è tuttavia possibile individuare l’esatto fattore scatenante.
Come avviene la diagnosi?
In caso di sospetta trombosi all’occhio, il medico eseguirà una serie di test che consentiranno di valutare la sede e la gravità dell’occlusione.
Per giungere a una corretta diagnosi sarà dunque necessario sottoporsi a una visita oculistica completa, durante la quale il medico valuterà l’acuità visiva (o visus), eseguirà il cosiddetto esame del fondo oculare (detto anche fundus oculi), ovvero un esame che consente di analizzare le strutture che si trovano situate posteriormente al bulbo oculare (cavità vitreale, retina centrale e periferica, testa del nervo ottico). Il medico effettuerà inoltre la misurazione del tono oculare e analizzerà l’iride e le altre strutture dell’occhio.
Un altro esame importante sarà quello della fluorangiografia (angiografia retinica a fluorescenza). Grazie a questo test sarà infatti possibile identificare il punto esatto in cui si è bloccato il flusso sanguigno. Questo prezioso dato permetterà di procedere con il giusto trattamento, impiegando il laser retinico (argon laser).
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Come si cura la trombosi all’occhio?
Come abbiamo accennato, se avverti i sintomi della trombosi all’occhio sarà importantissimo recarsi il prima possibile dal proprio oculista di fiducia o al Pronto Soccorso. Solo in seguito alla corretta diagnosi sarà possibile intraprendere i trattamenti più adatti in base alle esatte condizioni.
Nei pazienti con occlusione venosa centrale il medico consiglierà di intervenire con un trattamento argon laser. Quest’ultimo permetterà di bruciare eventuali zone lesionate e permetterà di prevenire il cosiddetto glaucoma neovascolare.
Oltre al trattamento specifico, sarà importante prendere in seria considerazione anche le eventuali patologie sottostanti, oltre alle potenziali conseguenze connesse a questa condizione. Il medico prescriverà quindi dei farmaci antiaggreganti, in modo da favorire la fluidificazione del sangue e scongiurare così il rischio di ulteriori conseguenze (scopri di più anche sull’eparina). Farmaci solitamente consigliati anche in caso di trombosi alla gamba, la manifestazione più comune di questa malattia.
Trombosi occhi: cosa fare per evitarla?
Per prevenire una condizione o malattia è importante conoscerne i fattori di rischio. In tal caso, sarà dunque importante mettere in atto delle strategie di prevenzione che comprendano un maggior livello di attività fisica, l’adozione di uno stile di vita sano (evitando di mantenere la stessa posizione per un periodo di tempo), l’interruzione di abitudini dannose come il fumo di sigaretta (fattore di rischio anche dell’embolia polmonare) la buona abitudine di sottoporsi regolarmente a esami di screening e ai consueti controlli medici, senza sottovalutare o ignorare eventuali campanelli d’allarme.
Cosa devi sapere sulla trombosi agli occhi
Quando si parla di trombosi agli occhi ci si riferisce più esattamente a una condizione nota con il nome di “occlusione venosa retinica“, un disturbo che può avere delle conseguenze anche molto serie, e che può essere provocato da un’ostruzione della circolazione in una vena o in un’arteria retinica a causa di un trombo (che nel corpo può anche provocare un’infiammazione delle vene che si chiama tromboflebite e non flebite come spesso si crede).
Il principale sintomo di questa condizione è un abbassamento improvviso della vista che si protrae per qualche minuto. In alcuni casi potresti percepire anche un’ombra nel campo visivo o la vista annebbiata.
Se avverti sintomi di questo tipo, non ignorare il problema, ma rivolgiti immediatamente al tuo oculista o al Pronto Soccorso più vicino per evitare possibili conseguenze gravi e potenzialmente irreparabili.
Scopri anche cosa si intende con il termine flebotrombosi (flebotrombosi e flebite non sono la stessa cosa infatti) nel nostro approfondimento su Benessereblog e i nostri articoli dedicati ad altri fenomeni che causano problemi alle vene come la Sindrome di Leriche e la Sindrome da anticorpi antifosfolipidi.