Cisti ovarica: cause, sintomi, cure
Quando una cisti ovarica è pericolosa? Scopri quali sono i sintomi e i campanelli d'allarme che non devi sottovalutare
Fonte immagine: Pixabay
Una cisti ovarica è una neoformazione (escrescenza o sacca) che si sviluppa nelle ovaie, e che può assumere dimensioni diverse (solitamente nell’ordine dei centimetri) a seconda dei singoli casi. Le cisti possono svilupparsi su una o su entrambe le ovaie, e rappresentano una delle condizioni più frequenti e comuni in ambito ginecologico; un problema che può presentarsi a qualsiasi età, e che può essere innocuo o preoccupante, a seconda dei casi.
Molto spesso questo disturbo è considerato di natura benigna, e nella maggior parte dei casi si rivela persino asintomatico.
In altri casi, però, le cisti potrebbero essere maligne, o collegate a delle patologie sottostanti. Ma quando preoccuparsi per una cisti ovarica? E quali sintomi comporta questa particolare condizione? Prima di rispondere a queste domande, vediamo innanzitutto quali sono le possibili cause delle cisti.
Cisti ovariche: le possibili cause
Abbiamo visto che le cisti possono comparire praticamente a qualsiasi età, ed è davvero così. Queste neoformazioni possono svilupparsi anche durante la fase di crescita intrauterina e nei primi mesi di vita, un fenomeno dovuto alla stimolazione da parte degli ormoni della mamma.
La formazione di cisti è più frequente però durante la pubertà, quando si sviluppano le cosiddette “cisti funzionali”, causate dai cambiamenti ormonali che si verificano in seguito al ciclo mestruale. Queste cisti difficilmente destano preoccupazione, in quanto tendono a riassorbirsi spontaneamente nell’arco di alcuni mesi.
Le cisti, però, possono essere collegate anche a delle patologie sottostanti, come ad esempio l’endometriosi. In tal caso, si parla di “endometriomi” o di “cisti cioccolato”, in cui le formazioni hanno origine dal tessuto endometriale e dal sangue mestruale.
Un’altra condizione sottostante può essere rappresentata dalla sindrome dell’ovaio policistico, una patologia che, fra gli altri sintomi, comporta la formazione di cisti ovariche multiple e un ciclo mestruale irregolare, obesità e infertilità.
Quando si presentano in età adulta, ad esempio dopo la menopausa, le cisti ovariche dovrebbero essere sottoposte ad accurati controlli, specialmente se miste (semisolide e liquide).
Sebbene nella maggior parte dei casi le cisti siano considerate “funzionali” (e quindi innocue), quelle che si sviluppano in età più avanzata possono suscitare particolare preoccupazione, poiché fanno sospettare la presenza di una cisti ovarica maligna e di un tumore.
Cisti ovarica: sintomi
Che sintomi danno le cisti ovariche? Nella maggior parte dei casi, questa condizione non comporta particolari sintomi o disturbi. Spesso il medico individua una cisti durante una normale visita ginecologica di routine.
In alcuni casi, però, la paziente potrebbe avvertire dei disturbi. Ciò avviene soprattutto quando le cisti sono particolarmente grandi (ad esempio in caso di cisti ovarica di 5 cm o di 7 cm di diametro).
I sintomi che vedremo possono manifestarsi anche nel caso di cisti endometriosiche o di cisti ovariche maligne. Fra i disturbi più comuni rientrano:
- Dolore nella zona pelvica che può andare e venire, e che si presenta più spesso durante i rapporti sessuali o nel periodo delle mestruazioni
- Bisogno di urinare con molta frequenza
- Ricorrente sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica
- Gonfiore addominale e senso di pressione
- Difficoltà a rimanere incinta
- Febbre.
In alcuni casi, la cisti ovarica può causare anche delle alterazioni del normale ciclo mestruale, mentre in caso di torsione o di rottura della cisti ovarica si potrebbero avvertire un forte e intenso dolore. In tal caso, sarà fondamentale cercare immediato soccorso medico.
Quando preoccuparsi?
Quando le cisti ovariche sono pericolose? E come capire se una ciste ovarica è un tumore? Nella maggior parte dei casi, le cisti ovariche non dovrebbero destare particolare apprensione. Come abbiamo visto, infatti, spesso tendono ad assorbirsi in modo spontaneo.
Tuttavia, se le cisti si presentano in menopausa o dopo i 40 anni di età, bisognerà controllarne la natura, in modo da individuare precocemente delle eventuali cisti maligne (o sospette).
Le cisti possono dare luogo a complicazioni anche in seguito a torsione o rottura. Nel primo caso, potrebbe interrompersi il flusso sanguigno verso l’ovaio, mentre nel secondo caso potrebbe verificarsi un’emorragia interna. Inoltre, è bene non ignorare una cisti ovarica endometriosica o quelle di grandi dimensioni, che potrebbero causare dolore pelvico improvviso, estremo e acuto, un sintomo da non sottovalutare mai, e da sottoporre al più presto all’attenzione del medico.
Diagnosi e trattamento
Cosa fare in caso di cisti ovariche? In presenza dei sintomi che abbiamo descritto, sarà fondamentale non ignorare il problema in attesa che sparisca da solo, ma rivolgersi al medico, e più esattamente al proprio ginecologo, il dottore di riferimento quando si parla di patologie che riguardano la sfera intima e sessuale di ogni donna.
In molti casi, la presenza di cisti ovariche viene individuata durante un normale controllo ginecologico di routine. L’accertamento avviene mediante ecografia transvaginale o, in casi rari e più complessi, mediante risonanza magnetica. Il ricorso ad altri esami diagnostici più approfonditi è un evento molto raro, che però potrebbe essere necessario per capire bene la natura del disturbo della paziente.
L’ecografia è l’esame non invasivo che tramite ultrasuoni consente non solo di individuare, ma anche di misurare le cisti alle ovaie, così da controllarle anche nel tempo, nel caso dovessero modificarsi. Così da intervenire solo se necessario. Nei casi più difficili, è indicata una risonanza magnetica. Si ricorre a una RM quando il contenuto della cisti non è del tutto liquido e presenza zone solide o ha pareti irregolari o molte spesse. Ma anche quando non regredisce spontaneamente nel tempo. Insieme alla risonanza magnetica potrebbe essere utile un prelievo del sangue per determinare la funzione ormonale, l’endometriosi o la presenza di tumori (con marcatori tumorali come CEA o CA125).
Cure
Nella maggior parte dei casi le cisti tendono a guarire spontaneamente nell’arco di alcuni mesi, senza richiedere particolari trattamenti. Talvolta il medico può prescrivere un contraccettivo ormonale, nelle ragazze che lo richiedono. In tal caso, la pillola anticoncezionale verrà assunta con il duplice scopo di prevenire delle gravidanze indesiderate e di prevenire la formazione di ulteriori cisti.
In linea di massima, nel caso delle cisti ovariche funzionali sarà sufficiente sottoporsi ai dovuti controlli periodici per monitorare la situazione. In altri casi, però, si richiede un trattamento più drastico. Nelle pazienti con torsione della cisti ovarica, ad esempio, sarà necessario sottoporsi a un intervento chirurgico. Anche le cisti causate da endometriosi necessitano di un’attenta valutazione da parte del ginecologo.
L’intervento per asportare la cisti ovarica si rende necessario anche nel caso in cui quest’ultima dovesse raggiungere grandi dimensioni o qualora il medico dovesse sospettare la presenza di un tumore (cancro ovarico). Attualmente la chirurgia per le cisti ovariche viene eseguita soprattutto mediante una tecnica mininvasiva, ovvero in laparoscopia.
Prevenzione
La formazione di cisti ovariche si può prevenire? Purtroppo in questo caso la prevenzione con comportamenti idonei a non permettere la formazione di queste conformazioni non è possibile. Però risulta fondamentale eseguire dal proprio ginecologo dei controlli periodici, anche se non si hanno i sintomi delle cisti ovariche. Così da individuarle in tempo e tenere costantemente sotto stretto controllo.