Aborto relazione 2017: in ritardo di 11 mesi
La relazione sui dati del 2017 relativi all'aborto è in ritardo di 11 mesi. E tra un mese il ministro dovrebbe presentare quella con i dati del 2018!
La relazione sull’aborto con i dati relativi al 2017 è in ritardo di 11 mesi. E tra un mese il ministro della Salute Grillo dovrebbe presentare il Rapporto del 2019 con i dati relativi al 2018. È la denuncia che arriva dall’Associazione Luca Coscioni e AMICA, l’Associazione Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto.
Mirella Parachini, Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni e Anna Pompili di AMICA, con l’Avvocata Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, spiegano:
È stata depositata un’interrogazione parlamentare urgente alla Ministra Giulia Grillo, a prima firma Emma Bonino, perché ormai sono 11 mesi che la relazione al Parlamento sulla legge 194/78 del Ministro della Salute è in ritardo. Mai come quest’anno si era arrivati a disattendere la norma per un periodo simile.
La legge parla chiaro: il Ministro della salute entro il mese di febbraio deve riferire al Parlamento in merito allo stato di applicazione della stessa legge 194 nell’anno precedente. La relazione è uno strumento non solo per analizzare l’applicazione della norma, ma anche per trovare eventuali criticità e fare interventi per migliorare la situazione. Assicurando così il diritto alla salute di tutte le cittadine italiane.
L’Associazione, che ha già depositato al Senato l’interrogazione parlamentare, sottolinea che questo ritardo di 11 mesi rappresenta un
incidente anomalo, che ripropone con urgenza una serie di domande irrisolte: sono stati presi provvedimenti per affrontare le criticità emerse in passato? Perché il metodo farmacologico è così poco applicato, a fronte dei dati ricavati dalle statistiche ufficiali di altri paesi? Perché la contraccezione non è gratuita nel nostro paese, mentre lo è l’interruzione della gravidanza?
L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica chiede al ministro interventi per garantire la gratuità della contraccezione, consentire alle minorenni l’accesso alla contraccezione di emergenza senza obbligo di prescrizione, migliorare l’accesso alla IVG farmacologica con il regime ambulatoriale e at home come nel resto del mondo o in day hospital, sollecitare AIFA ad ampliare l’IVG farmacologica del I trimestre da 49 a almeno 63 giorni.
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