24 ottobre – Giornata mondiale della poliomielite
In Italia la poliomielite è stata eradicata da 20 anni: ecco quali sono i sintomi e perché si celebra la giornata mondiale della poliomielite
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Oggi, 24 ottobre 2022, ricorre la Giornata mondiale della poliomielite (World Polio Day), un’importante occasione organizzata per far conoscere una malattia infettiva che, nel corso della storia, ha provocato moltissime vittime, e che non è stata ancora del tutto eradicata a livello globale.
La poliomielite, anche nota con il nome di “paralisi infantile” o “Malattia di Heine-Medin”, è una condizione altamente infettiva con esiti talvolta fatali. Questa malattia colpisce in gran parte dei casi i bambini di età inferiore ai 5 anni, ma può manifestarsi anche nelle persone adulte.
Responsabile della malattia è un virus molto contagioso, ovvero il poliovirus, appartenente al genere Enterovirus, che si ritrovano generalmente nelle feci e nelle secrezioni emesse con la respirazione dai pazienti infetti. Sono noti tre sierotipi di poliovirus (1, 2, e 3).
In alcuni e rari casi (all’incirca in una persona su 200) la patologia può colpire il sistema nervoso, provocando una grave paralisi del corpo (la cosiddetta “paralisi flaccida acuta”).
Il termine poliomielite deriva dal greco “poliòs” (grigio) e “myelòs” (midollo), e si riferisce proprio alla manifestazione più grave della malattia, quella in cui vengono coinvolti i motoneuroni del midollo spinale, causando degenerazione neuronale, paralisi e deformazioni ossee.
Quando è stata scoperta la poliomielite?
Sebbene la malattia sia stata descritta ufficialmente solo nel 1789, casi di poliomielite sono stati registrati nel mondo sin dai tempi più remoti. Vi sono tracce della malattia già nella preistoria, e da allora, per molti secoli la polio ha provocato paralisi e decessi in ogni Paese del mondo.
Fu però solo nel XIX secolo, ovvero con lo sviluppo di una forma endemica che colpì prima l’Europa e successivamente gli Stati Uniti, che la malattia venne descritta in modo preciso.
Solo nel 1958, in Italia, si registrarono migliaia di casi di polio.
Una malattia molto contagiosa
Il poliovirus può passare da una persona all’altra con estrema facilità. Le modalità di contagio avvengono essenzialmente per via oro-fecale.
Durante le prime fasi della malattia, i pazienti espellono infatti il virus attraverso le feci (quindi il contagio può avvenire toccando pannolini sporchi o a causa delle scarse condizioni igieniche). In molti casi, il contagio avviene dopo aver assunto alimenti o acqua contaminati o maneggiati in modo non igienico.
In alcune fasi della malattia, la trasmissione può avvenire anche per via orale, vale a dire attraverso le ben note goccioline di saliva (droplet) che si emettono mentre si parla o quando si tossisce. La patologia può essere trasmessa anche da soggetti asintomatici.
Una volta che il virus attacca l’ospite, si verifica un periodo di incubazione che va dai 4 ai 35 giorni.
Cosa colpisce la poliomielite?
Il poliovirus può rimanere localizzato nell’intestino, causando sintomi talvolta minimi o inesistenti (poliomielite abortiva). Fra i più comuni sintomi della poliomielite rientrano:
- Febbre (che può durare da 1 a 3 giorni)
- Cefalea
- Mal di gola
- Malessere generale
- Rigidità al collo e alla schiena
- Dolori muscolari
- Debolezza.
In alcuni casi (meno dell’1% dei casi), però, può migrare nel sangue, andando a colpire il sistema nervoso centrale e provocando sintomi molto più gravi.
La malattia può sfociare in una paralisi irreversibile (paralisi flaccida) che, il più delle volte, coinvolge gli arti inferiori, compromettendo la capacità di camminare e talvolta persino di respirare.
Nel 5-10% dei casi, infatti, la malattia provoca una paralisi dei muscoli respiratori.
Giornata mondiale della poliomielite: l’importanza del vaccino
Allo stato attuale non esiste ancora una cura per la polio. I soli trattamenti a disposizione sono quelli “di supporto”, ovvero volti a placare o attenuare i sintomi della malattia, minimizzandone il più possibile gli effetti più gravi.
Nei casi di polio più avanzati, possono rendersi necessari trattamenti di ventilazione artificiale assistita (il cosiddetto “polmone d’acciaio”) e l’utilizzo di tutori.
Sebbene non esistano cure contro la malattia, la creazione di un’estesa campagna vaccinale ha reso la poliomielite un problema limitato ad alcune aree del Pianeta. Sono stati infatti formulati ben due vaccini anti-polio. Il primo prevede la somministrazione per via intramuscolare (vaccino “inattivato” di Salk – Inactivated Poliovirus Vaccine, IPV), mentre il secondo è noto come “vaccino vivo attenuato di Sabin” (vaccino orale antipolio, OPV). Quest’ultimo viene somministrato per via orale ed è capace di agire per via intestinale, andando quindi ad arrestare la trasmissione del virus (la cui diffusione, lo ricordiamo, avviene essenzialmente per via fecale).
Il vaccino di Salk è quello maggiormente impiegato in Italia. Il secondo, (meno costoso e più semplice da somministrare) è invece impiegato più spesso nei Paesi in via di sviluppo, in cui vi sono scarse condizioni igienico sanitarie e dove i contagi avvengono perlopiù a causa del consumo di alimenti o acqua contaminati.
La Global Polio Eradication Initiative
Nel 1988, in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità, è stato approvato un programma volto a eradicare la malattia a livello mondiale.
Si tratta della Global Polio Eradication Initiative (Gpei – Iniziativa per l’eradicazione globale della polio), alla quale hanno preso parte i governi, l’OMS, il Rotary International, i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitensi e l’Unicef. Fanno parte del programma anche la Bill & Melinda Gates Foundation e “Gavi, the vaccine alliance“.
La campagna vaccinale ha permesso di eradicare definitivamente due dei 3 ceppi esistenti di poliovirus selvaggio in tutto il mondo, ed ha contribuito enormemente a limitare la diffusione della malattia.
Quando è diventato obbligatorio il vaccino antipolio in Italia?
Il vaccino per la poliomielite è diventato obbligatorio in Italia nel 1966. Nel nostro Paese il vaccino impiegato è quello di tipo Salk, ovvero quello per via intramuscolare.
L’ultimo caso di poliomielite in Italia è stato segnalato nel 1982. Fecero seguito solo due casi isolati, importati rispettivamente dall’Iran e dall’India.
Dal Giugno del 2002 il nostro Paese è considerato Regione polio-free.
La poliomielite oggi
Dove c’è ancora la poliomielite? Sebbene in gran parte dei Paesi la polio sia stata eradicata (dal 1988 ad oggi si è registrato un calo dei casi pari al 99%), non possiamo ancora abbassare la guardia.
C’è infatti ancora della strada da percorrere prima di poter raggiungere la completa eradicazione della malattia a livello globale.
Casi di poliomielite nel mondo continueranno ad esistere fino a quando la malattia non sarà sconfitta in tutti i Paesi.
Negli ultimi anni, ad esempio, sono giunte segnalazioni di alcuni casi di poliomielite in Ucraina. Focolai della malattia che confermano l’importanza di una capillare copertura vaccinale.
Il virus è ancora diffuso soprattutto (ma non solamente) nelle aree in cui vi sono condizioni igienico-sanitarie precarie. Se nel 2020 è stata dichiarata l’eradicazione del virus nelle aree africane da parte dell’OMS, rimangono ancora dei passi in avanti da compiere in altre zone del mondo.
La poliomielite rimane infatti endemica in Pakistan e in Afghanistan. In queste aree, superstizioni, rallentamenti dovuti all’instabilità dei governi e alla pandemia di Covid, hanno provocato l’insorgenza di nuovi casi di poliomielite.
Oms: poliomielite è emergenza da non ignorare
A questo proposito, Hans Kluge, il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha fatto notare come malattie come il Covid, il vaiolo delle scimmie e la poliomielite dimostrino come una minaccia di malattia in un luogo del mondo rappresenti in realtà una minaccia per ogni Paese:
Una lezione che saremmo davvero sciocchi a ignorare, tanto più nel mondo di oggi.
Ad oggi, rimane dunque alta l’attenzione nelle aree più a rischio, dove è essenziale riuscire a migliorare i servizi sanitari e coinvolgere la comunità nella prevenzione attiva della malattia attraverso una vaccinazione di massa.
In occasione di questa Giornata mondiale della polio, il Rotary International e le associazioni localizzate in tutti i Paesi organizzeranno eventi, incontri formativi, manifestazioni sportive e raccolte fondi. L’obiettivo è quello di sostenere e incentivare la lotta contro questa malattia, e far conoscere l’importanza della vaccinazione in ogni Paese del mondo.
Fonti