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Polmonite: cause, cure, conseguenze

La polmonite è una malattia infettiva che colpisce i polmoni, e può avere delle conseguenze molto gravi, talvolta persino letali. La malattia può essere causata da virus o batteri, ma anche da funghi e parassiti. In alcuni casi, la polmonite può essere dovuta all'inalazione di materiale estraneo. I sintomi della malattia possono essere lievi o gravi, e a correre più rischi sono i bambini piccoli, gli anziani e chi soffre di malattie croniche o condizioni gravi di salute

Polmonite: cause, cure, conseguenze

Fonte immagine: Pixabay

La polmonite è una malattia grave e diffusa in tutto il mondo, una condizione che comporta un’infiammazione dei polmoni e dei tessuti circostanti, dovuta all’infezione degli alveoli. Queste piccole cavità si trovano nella parte più profonda dei polmoni, all’estremità dei bronchioli, e hanno il compito di favorire gli scambi di ossigeno e anidride carbonica.

Se infiammati, gli alveoli si riempiono di liquido e pus, e non riescono più ad adempiere al loro importante compito. Potranno quindi verificarsi delle difficoltà respiratorie e altri sintomi che vedremo a breve.

L’infezione degli alveoli polmonari e dei tessuti circostanti può avere luogo per cause differenti, e può comportare una sintomatologia differente da un paziente all’altro.

Le cause più comuni

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Quali sono le cause della polmonite? All’origine di questa condizione possono esservi molteplici fattori.

Il più delle volte, la polmonite è causata da batteri o da virus, ma la malattia può essere dovuta anche all’aspirazione di cibi o altri corpi estranei, o alla presenza di parassiti e altri microrganismi.

Vediamo più da vicino quali sono le diverse tipologie di polmonite.

Polmonite batterica

La malattia è provocata, nella maggior parte dei casi, da infezioni batteriche, e più spesso da un’infezione dovuta al batterio Streptococcus pneumoniae (pneumococco).

In questi casi, si potrebbe parlare di polmonite pneumococcica, ma questo non è il solo batterio responsabile della malattia.

Anche altri microrganismi, come i batteri Haemophilus influenzae e Staphylococcus aureus (stafilococco) possono dare origine all’infezione.

Alcuni batteri possono determinare sintomi diversi rispetto a quelli che caratterizzano solitamente la malattia. In casi del genere, si parla di polmonite atipica.

Polmonite virale

La forma virale è solitamente provocata dal virus respiratorio sinciziale (RSV), che tende a colpire i bambini molto piccoli, o anche da altri virus, come quelli influenzali e i coronavirus.

Ben nota da alcuni anni, ad esempio, è la cosiddetta “polmonite da Covid-19”, causata dal virus del SARS-CoV-2, che in alcuni pazienti causa delle gravi forme di polmonite interstiziale.

In moltissimi casi il virus che causa il Covid-19 provoca sintomi lievi, come febbre, tosse e mal di gola, ma in altri casi i sintomi possono essere molto gravi, andando a sfociare in vere e proprie difficoltà respiratorie e infezioni polmonari, che colpiscono più spesso gli interstizi, ovvero quella parte dei polmoni che forma una sorta di supporto, su cui si trovano gli alveoli polmonari.

Questa forma grave può colpire soprattutto coloro che soffrono già di altre patologie, da quelle respiratorie alle malattie cardiache, fino al diabete.

Micosi polmonari

In alcuni casi, è anche possibile incorrere nella cosiddetta polmonite fungina, una forma rara della malattia, provocata dai funghi Aspergillus, Rickettsiae e Coxiella Burnetii.

La patologia colpisce solitamente chi ha un sistema immunitario particolarmente debole, come ad esempio le persone affette da tumori, AIDS o in cura con trattamenti chemioterapici.

Polmonite ab ingestis (o da aspirazione)

Non sempre la malattia ha cause batteriche o virali; la polmonite può essere causata anche dall’aspirazione di cibo, vomito, sostanze chimiche, contenuto gastrico e altri materiali estranei, che possono raggiungere i polmoni, causando quella che viene identificata come polmonite da inalazione o ab ingestis.

Polmonite nosocomiale

Quando una persona ricoverata in ospedale, che non era già affetta dalla malattia, sviluppa una polmonite durante il ricovero, si parla di polmonite ospedaliera o nosocomiale.

Questo purtroppo è un rischio che corrono coloro che sono ricoverati in ospedale per il trattamento di altre condizioni, specialmente chi è ricoverato in terapia intensiva e richiede un supporto di ventilazione artificiale.

La malattia viene valutata anche sulla base di altri fattori, come la sede anatomica colpita, o se ad essere coinvolto è uno o entrambi i polmoni (polmonite bilaterale o monolaterale).

Modalità di contagio

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Ma la polmonite è contagiosa? E se si, come si prende questa malattia? Abbiamo visto che fra le possibili cause di infezione possono esservi virus e – più spesso – batteri, ai quali veniamo esposti ogni giorno.

La malattia può anche essere trasmessa da una persona contagiata a un’altra, semplicemente attraverso dei colpi di tosse, starnuti e mediante il contatto diretto con le gocce di saliva infette.

Corrono maggiori rischi di ammalarsi di polmonite anziani (di età superiore ai 65 anni) e bambini (specialmente se molto piccoli, di età inferiore ai 2 anni), e le persone con un sistema immunitario molto indebolito, come coloro che sono affetti da tumori, malattie respiratorie (asma, fibrosi cistica e BPCO), AIDS e chi sta assumendo farmaci che sopprimono le normali difese immunitarie.

Anche l’alcol e il fumo possono esporre una persona a un maggior rischio di sviluppare la malattia. Il primo, può infatti indebolire il sistema immunitario, mentre la sigaretta tende a indebolire le vie respiratorie, esponendo il fumatore a rischi maggiori.

I sintomi della polmonite

Polmonite
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I sintomi della malattia possono manifestarsi in modo differente da una persona all’altra, in base alla gravità e in base all’agente che ha causato l’infezione. Più comunemente, la polmonite causa disturbi come:

  • Tosse, che può essere sia secca che grassa
  • Possibile presenza di tracce di sangue nell’espettorato
  • Produzione di catarro denso e marrone, giallo-verdognolo o chiaro
  • Difficoltà respiratoria, con affanno e fiato corto
  • Tachicardia, ovvero la sensazione di avere il battito cardiaco accelerato
  • Febbre alta
  • Calo dell’appetito
  • Bassi livelli di ossigeno nel sangue
  • Brividi e sudorazione eccessiva
  • Dolore al petto che aumenta quando si respira profondamente o si tossisce.

Alcune persone possono manifestare sintomi differenti, come una polmonite senza febbre o senza tosse. Inoltre, i sintomi iniziali di una polmonite possono tendere ad aggravarsi man mano che la malattia progredisce.

Diagnosi

Se manifesti i sintomi che abbiamo appena elencato, sarà importante informare il medico e non sottovalutare la situazione. Una polmonite inizialmente lieve, infatti, potrebbe aggravarsi causando delle conseguenze anche molto serie.

Il medico di base potrebbe individuare la malattia valutando i sintomi manifestati dal paziente e auscultandone il torace. La malattia, infatti, causa solitamente un particolare e caratteristico rumore durante la respirazione.

Se necessario, per escludere altre possibili cause, il medico potrebbe consigliare anche esami più approfonditi, come una radiografia del torace (utile per valutare il grado di infiammazione dei polmoni), un esame dell’espettorato (per scoprire quale agente sta causando la polmonite), una TC toracica (può mostrare la porzione di polmoni colpiti dalla malattia) e delle analisi del sangue complete.

Polmonite: cura

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Dopo aver formulato la diagnosi di polmonite, il medico potrà consigliare l’approccio più adatto in base alla specifica situazione.

In molti casi, una polmonite richiede un riposo e l’assunzione di molti liquidi, oltre all’adozione di un’apposita terapia antibiotica (se di origine batterica) che può avvenire anche in ambito domestico, sempre sotto lo stretto controllo del medico curante.

In caso di infezione virale, gli antibiotici non saranno adatti per trattare la malattia, ma si dovrà fare ricorso a dei farmaci antivirali.

Nei soggetti a rischio (persone anziane, bambini molto piccoli o persone con patologie e sistema immunitario compromesso) potrebbe essere necessario un ricovero in ospedale, in modo da poter fronteggiare ogni eventuale complicazione.

Polmonite: tempi di guarigione e possibili conseguenze

Se ti è stata diagnosticata una polmonite, sarà importante concedersi il giusto tempo per poter aiutare il corpo a guarire. Segui le cure indicate dal medico, e rimani a riposo finché non sarai guarito.

Molti pazienti tendono a guarire nell’arco di 2 settimane, ma la maggior parte delle persone inizia a sperimentare i primi miglioramenti già dopo 2 o 3 giorni di trattamento.

Quando ciò accadrà, non interrompere la cura, ma prosegui il trattamento come prescritto dal medico.

In alcuni casi, la malattia e i suoi sintomi potrebbero prolungarsi, superando persino il mese. Molto dipende dalla gravità della malattia, dalla causa sottostante e dalle condizioni di salute della persona.

Complicazioni

Una polmonite non curata in tempo o in modo adeguato potrebbe portare a complicanze potenzialmente letali. Le forme più gravi possono infatti portare alla morte del paziente.

Fra le complicazioni della malattia si registra anche un maggior rischio di:

  • Setticemia: i batteri responsabili della malattia raggiungono il sangue e provocano un’infezione più generalizzata, che coinvolge tutto il corpo
  • Pleurite: l’infiammazione della pleura, la membrana che riveste i polmoni
  • Insufficienza respiratoria
  • Lesioni polmonari molto gravi.

In alcuni casi, la malattia può causare la “morte” di parte del tessuto polmonare, con la formazione di ascessi polmonari (polmonite necrotizzante). Ciò potrebbe comportare la necessità di un intervento chirurgico.

Prevenzione e vaccini

Oltre a seguire le corrette norme igieniche, condurre uno stile di vita sano, mantenere in salute il proprio sistema immunitario ed evitare di stare a stretto contatto con persone che presentano sintomi quali tosse, febbre alta e altri sintomi della malattia, il migliore strumento per prevenire la polmonite è la vaccinazione.

Attualmente sono disponibili vaccini che offrono una potenziale protezione dalle forme batteriche e virali (vaccino antinfluenzale). Pur non potendo garantire una totale prevenzione per tutti i casi di polmonite, il vaccino può mitigarne i sintomi e la durata, e può limitare le complicanze più gravi della malattia.

La vaccinazione è fortemente consigliata per chi soffre di patologie che aumentano il rischio di contrarre la malattia in forma grave, per i bambini e per gli adulti di età superiore ai 65 anni. Per far conoscere l’importanza della vaccinazione e di una corretta prevenzione, alla polmonite è dedicata una particolare Giornata di sensibilizzazione, che si celebra il 12 Novembre di ogni anno.

Fonti

  1. American Thoracic Society
  2. Humanitas.it
  3. Msdmanuals.com
  4. Istituto Superiore di Sanità
  5. Lamadonnina.grupposandonato.it
  6. National Heart, Lung, and Blood Institute

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