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Diete dei gruppi sanguigni, quali sono

Le diete dei gruppi sanguigni hanno avuto una certa fama circa una decina di anni fa, e si basano sull'idea secondo cui chi appartiene a un determinato gruppo sanguigno, secondo lo schema AB0, dovrebbe consumare alcuni tipi di alimenti ed evitarne altri. La dieta del gruppo sanguigno non ha trovato riscontro positivo da parte del mondo scientifico, ma nonostante ciò, molte persone scelgono di seguirla e ne esaltano gli effetti portentosi. Vediamo perché.

Diete dei gruppi sanguigni, quali sono

Fonte immagine: Pixabay

Le diete dei gruppi sanguigni rappresentano un tipo di regime alimentare le cui basi sono state gettate circa 80 anni fa. Questo genere di dieta, anche detta “emodieta”, nasce dall’ipotesi secondo cui a un determinato gruppo sanguigno corrisponderebbe una specifica lista di alimenti consentiti e una lista di cibi da evitare.

Sebbene siano molte le testimonianze a favore della dieta dei gruppi sanguigni, da un punto di vista scientifico vi sono diversi fattori e perplessità che bisogna necessariamente tenere in considerazione.

In questo articolo vogliamo capire cosa sono le cosiddette “diete dei gruppi sanguigni”, qual è il meccanismo alla base di questo regime alimentare e cosa ne pensa la scienza in proposito.

Prima di tutto, però, vediamo da dove ha origine la dieta del gruppo sanguigno.

Le origini della dieta del gruppi sanguigni

Le basi di questa dieta sono state formulate, negli anni ‘50, da un naturopata americano, il Dott. Peter J. D’Adamo, il quale dedicò la sua carriera allo studio degli effetti che alcuni cibi possono avere sulla salute di determinate persone, in base al differente gruppo sanguigno, definito secondo il sistema AB0.

Alla base di questo tipo di dieta, vi è l’idea secondo cui i gruppi sanguigni (A, B, 0 e AB) si sarebbero sviluppati in diverse fasi della storia evolutiva, e che il nostro gruppo sanguigno conservi una sorta di memoria, che va a influenzare la reazione del corpo quando questo viene esposto a determinati tipi di alimenti.

Le teorie del Dott. Peter J. D’Adamo sono state illustrate dal figlio, Peter D’Adamo, nel libro “Eat Right 4 Your Type”, un manuale dall’enorme successo, tradotto in decine di lingue in tutto il mondo.

In Italia, la dieta dei gruppi sanguigni deve la sua fama al dottor Piero Mozzi. Il medico piacentino abbraccia e sostiene le teorie secondo cui avere un particolare gruppo sanguigno possa determinare il modo in cui certi cibi influenzano la salute.

Come D’Adamo, anche Mozzi ha spiegato le sue teorie attraverso numerose pubblicazioni, libri, interventi on line e programmi tv.

Cosa significa “dieta dei gruppi sanguigni”?

Diete dei gruppi sanguigni
Fonte: Pixabay

In poche parole, nelle diete dei gruppi sanguigni del Dott. Mozzi si parte dal presupposto che, in base al proprio gruppo sanguigno, sia necessario assumere, limitare o escludere determinati alimenti.

L’obiettivo di questo regime alimentare, però, non è quello di favorire la perdita di peso. Perlomeno, non è l’obiettivo primario.

In realtà, questo tipo di dieta punterebbe a migliorare la salute della persona, prevenendo lo sviluppo di malattie che, a detta di Mozzi e D’Adamo, sarebbero legate soprattutto agli alimenti che assumiamo ogni giorno.

Come funziona la dieta di Mozzi?

Come abbiamo appurato, la teoria alla base di questa dieta è quella secondo cui i quattro gruppi sanguigni, 0, A, B, ed AB, si sarebbero sviluppati nel corso della storia evolutiva in diversi momenti.

In base a questa teoria:

  • Il gruppo 0 (il più antico) si sarebbe sviluppato negli esseri umani che vivevano come cacciatori-raccoglitori nella civiltà paleolitica, che si cibavano maggiormente di carni e vegetali.
  • Il gruppo A, si sarebbe sviluppato nel neolitico, nell’era evolutiva in cui gli uomini avevano appreso le basi della coltivazione, per cui prediligevano frutta e verdura.
  • Il gruppo B si sarebbe sviluppato nelle popolazioni di nomadi allevatori, i quali consumavano soprattutto latte e latticini.
  • Il gruppo AB, considerato relativamente “giovane”, si sarebbe sviluppato circa 1000 anni fa, e avrebbe caratteristiche comuni a quelle del gruppo A e a quelle del gruppo B.

Un altro assunto alla base di questa dieta è quello secondo cui esisterebbe una stretta correlazione tra cibo, gruppo sanguigno e salute del corpo.

Ciò implica che, a differenti gruppi sanguigni, dovrebbero essere abbinate determinate categorie di cibi. Questi ultimi saranno distinti, quindi, in cibi benefici, neutri e cibi nocivi.

Il ruolo delle lectine

Un’altra teoria alla base della dieta di D’Adamo è quella secondo cui le lectine, proteine che si legano ai carboidrati, possono danneggiare i globuli rossi. In alcuni punti, la struttura delle lectine, presenti negli alimenti, somiglierebbe infatti a quella dei globuli rossi che si trovano nel nostro sangue.

Secondo il naturopata, la loro struttura dovrebbe quindi essere simile a quella che caratterizza il proprio gruppo sanguigno, in modo da evitare che lectine con strutture diverse possano aggredire i globuli rossi, danneggiando la salute.

Come iniziare la dieta del gruppo sanguigno?

Fonte: Pixabay

Per poter cominciare questo tipo di dieta, bisogna naturalmente conoscere il proprio gruppo sanguigno. Dopodiché, in base al gruppo di appartenenza, sarà possibile consumare determinate categorie di alimenti, limitandone o escludendone altre teoricamente “nocive”.

Diete dei gruppi sanguigni: gruppo 0

Cosa mangiare con il gruppo 0? Come abbiamo visto, il gruppo 0, secondo le teorie di Mozzi e D’Adamo, sarebbe quello dei cacciatori e dei primi raccoglitori, che consumavano perlopiù:

  • Carne (soprattutto carne rossa)
  • Pesce
  • Alcuni tipi di frutta secca
  • Uova
  • Frutta di stagione, ma in quantità moderate
  • Verdura.

Ma cosa non può mangiare il gruppo zero positivo o negativo? In entrambi i casi, sono da escludere categoricamente i latticini e i prodotti a base di grano integrale.

Che frutta può mangiare il gruppo 0?

Per quanto riguarda la frutta secca, nelle diete dei gruppi sanguigni di Mozzi si consiglia l’assunzione di noci e semi di zucca, mentre riguardo la frutta fresca, sono da prediligere fichi e prugne.

Diete dei gruppi sanguigni: gruppo A

Il gruppo A è quello dei primi agricoltori, per cui sarebbero da prediligere categorie di alimenti come:

  • Verdure
  • Frutta
  • Alcuni tipi di frutta secca
  • Prodotti a base di soia (come tofu o latte di soia)
  • Pesce
  • Uova.

Lo stile alimentare dovrebbe essere prevalentemente vegetariano. A questo gruppo sono concesse anche piccole quantità di pesce e legumi, mentre sono da evitare i latticini e la carne, rossa e bianca.

Diete dei gruppi sanguigni: gruppo B

Secondo le teorie alla base di questa dieta, chi ha un gruppo sanguigno B avrebbe un ottimo sistema digestivo, in grado di digerire sia alimenti di origine animale che vegetale, per cui potrebbe consumare un’ampia varietà di cibi, come:

  • Pesce
  • Latticini
  • Alcuni tipi di legumi
  • Uova
  • Verdure
  • Frutta
  • Carne.

Bisognerebbe però evitare pollo e cereali.

Diete dei gruppi sanguigni: gruppo AB

Per la dieta del gruppo sanguigno AB si prevede una forte limitazione della carne rossa, formaggi e latticini, salumi e frumento, prediligendo invece alimenti come:

  • Pesce
  • Uova
  • Soia non OGM
  • Frutta
  • Verdure.

Cibi da evitare

Fonte: Pixabay

Oltre agli alimenti benefici, neutri e nocivi per ciascun gruppo sanguigno, la dieta indica anche alcuni alimenti che, a livello più generale, bisognerebbe evitare. Tra i cibi da limitare nella dieta, troviamo quelli contenenti conservanti e dolcificanti, i prodotti trasformati, confezionati e precotti.

Per far comprendere le basi della dieta dei gruppi sanguigni, il dottor Mozzi ha pubblicato diversi libri, nei quali riporta una vasta lista di cibi si e cibi no, in base ai gruppi 0, A, B ed AB.

Inoltre, sull’App Store è possibile trovare l’App della Dieta del gruppo sanguigno, dove sono disponibili consigli e una lista di alimenti adatti per ciascun gruppo.

Dieta gruppo sanguigno: testimonianze

Fonte: Pixabay

Come ogni altro regime alimentare, anche le diete dei gruppi sanguigni del Dottor Mozzi e D’Adamo non mancano di suscitare reazioni contrapposte.

C’è chi ne esalta gli infiniti benefici, chi afferma di aver curato l’ipotiroidismo solo con il cibo, chi dice di essere dimagrito/a in tempi record.

L’altra faccia della medaglia, però, include persone che sostengono di non aver ottenuto alcun beneficio da questo regime alimentare.

Come spesso accade, tutto sembra essere molto soggettivo.

Di fronte alla dieta dei gruppi sanguigni, è però unanime il parere della scienza, che boccia questo regime alimentare, in quanto si baserebbe su idee infondate e non dimostrate dal punto di vista scientifico.

Cosa dice la scienza?

Come spiegano gli esperti dell’AIRC e di Fondazione Veronesi, non si può categorizzare l’intera popolazione in quattro gruppi (corrispondenti ai quattro gruppi sanguigni), e pensare che coloro che appartengono a un determinato gruppo, debbano eliminare o ridurre drasticamente intere categorie di alimenti per poter stare bene.

In realtà, non vi sono prove scientifiche a conferma del legame tra gruppi sanguigni ed effetti degli alimenti sulla salute. Non è fondata, inoltre, la teoria secondo cui le lectine causerebbero danni alle cellule ematiche. Nutrizionisti e medici concordano nel dire che un simile tipo di dieta, fortemente limitante, possa in realtà danneggiare la salute, specialmente se seguita per lunghi periodi di tempo.

Eliminare intere categorie di cibo (latticini, carni, legumi, frutta secca e così via) può causare delle carenze alimentari e squilibri dal punto di vista nutrizionale.

Dalle ricerche condotte per verificare i possibili effetti della dieta dei gruppi sanguigni, è inoltre emerso che questo regime alimentare può si produrre effetti benefici, ma non in relazione al gruppo sanguigno di appartenenza.

In poche parole, consigliare un maggior consumo di frutta e verdura e una riduzione del consumo di carne rossa, salumi, cibi processati e trasformati, e alimenti zuccherati, può essere utile sia per chi ha un gruppo AB, sia per chi fa parte del gruppo 0.

Ed ecco perché la dieta si rivela efficace per molte persone.

Tale efficacia, però, prescinde dal gruppo sanguigno, ed ha più a che vedere con la qualità degli alimenti introdotti nel proprio piano alimentare.

In tutti i casi, se intendi seguire questo o un altro tipo di dieta, ti consigliamo di rivolgerti a un dietologo qualificato, per non rischiare di danneggiare la tua salute presente e futura.

Fonti

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