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Ozonoterapia, fa male?

L’ozonoterapia, termine comune per indicare l’ossigeno-ozonoterapia, è un trattamento antinfiammatorio e antidolorifico solitamente consigliato in caso di lombosciatalgia, lombocruralgia e cervicobrachialgia e, quindi, in presenza di ernia al disco o protusione discale. La terapia viene eseguita con iniezioni intramuscolari paravertebrali, nella zona della colonna vertebrale che causa dolore alla schiena o al collo (dolore che […]

Ozonoterapia, fa male?

Fonte immagine: Pixabay

L’ozonoterapia, termine comune per indicare l’ossigeno-ozonoterapia, è un trattamento antinfiammatorio e antidolorifico solitamente consigliato in caso di lombosciatalgia, lombocruralgia e cervicobrachialgia e, quindi, in presenza di ernia al disco o protusione discale. La terapia viene eseguita con iniezioni intramuscolari paravertebrali, nella zona della colonna vertebrale che causa dolore alla schiena o al collo (dolore che può irradiarsi al gluteo, alla coscia, alla gamba – nel primo caso – o al braccio e alle dita delle mani – nel secondo caso). Questa iniezione, fatta con un apposito macchinario, è a base di una miscela di ossigeno e ozono. L’ozonoterapia fa male?

L’ozonoterapia fa male?

Il trattamento, eseguito in ambulatorio, dura pochi minuti ed è sicuro e adatto a tutti quanti. Non sono conosciuti effetti collaterali. Durante l’iniezione si sentirà solo un po’ di fastidio. Subito dopo il trattamento, inoltre, il paziente potrebbe lamentare una sensazione di gonfiore alla schiena, ma è un effetto passeggero che non ha conseguenze particolari per la salute di chi si è sottoposto alla terapia. Si possono anche notare una sensazione di pesantezza e un lieve bruciore. Ma tutti questi sintomi durano poco e si risolvono in modo assolutamente spontaneo.

Ancora più raramente, il dolore dell’ago che entra nel corpo del paziente può creare una crisi vagale, con conseguenze abbassamento della pressione, sudorazione, riduzione della frequenza cardiaca: anche in questo caso, si tratta di una manifestazione transitoria. Un po’ di riposo sul lettino dell’ambulatorio e tutto torna alla normalità. Dopo il trattamento, comunque, è previsto un periodo di follow up. Il paziente è invitato a rimanere seduto e rilassato per dieci minuti circa dopo l’iniezione. Un fisiatra presente controllerà se tutto sta procedendo bene dopo la terapia. I medici consigliano al primo appuntamento di essere accompagnati: il lieve dolore alla schiena potrebbe dar fastidio mentre si è alla guida della propria auto. Dopo il trattamento bisogna evitare ogni sforzo.

Quali sono i rischi dell’ozonoterapia?

I rischi dell’ossigeno-ozonoterapia sono collegati quasi solo ed esclusivamente a personale non qualificato che pratica tale trattamento. Dovremmo sempre rivolgerci a un ospedale o a una clinica certificata, chiedendo magari prima consiglio al nostro medico curante, per comprendere a chi affidarci con totale sicurezza.

La cura, infatti, viene praticata via locale, infiltrativa o topica, per via infusionale e per via insufflativa solo ed esclusivamente da dottori regolarmente iscritti alle società scientifiche riconosciute e alle società di ossigeno-ozonoterapia.

Dobbiamo anche prestare attenzione a eventuali ematomi conseguenti alla puntura accidentale di un vaso sanguigno durante la somministrazione della terapia o alla puntura accidentale di un nervo che, invece, provoca dolore e sensazione di formicolio, come una breve e intensa scossa elettrica nella zona interessata.

L’ossigeno-ozonoterapia non può nemmeno causare reazioni allergiche. Il gas usato, infatti, è costituito da atomi di ossigeno e da nient’altro. E non sono nemmeno previste norme preparatorie da conoscere e mettere in pratica prima di sottoporsi a una seduta.

ozonoterapia
Fonte: Pixabay

Quando non fare l’ozonoterapia

Esistono comunque delle controindicazioni all’ossigeno-ozonoterapia, in particolare se il trattamento avviene per via endovenosa. Meglio evitare il trattamento in caso di:

  • gravidanza
  • favismo
  • epilessia
  • ipertiroidismo
  • malattie cardiovascolari, ematologiche o respiratorie gravi
  • intervento chirurgico non rimandabile

Fonti:

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