Dove fa male il seno in gravidanza?
Il dolore al seno in gravidanza è uno dei sintomi del concepimento avvenuto (ma è un sintomo anche dell'arrivo delle mestruazioni). Nel primo trimestre è normale provare dolore a tutto il seno e una sensibilità maggiore a capezzoli e areola. Nel secondo trimestre tutto questo svanisce, per tornare nel terzo e ultimo trimestre, in preparazione al parto e al successivo allattamento al seno
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Il dolore al seno in gravidanza è considerato uno dei sintomi della gestazione. Possono fare male entrambi i seni oppure solo uno. In alcuni casi la donna non prova alcuna sensazione dolorosa. Ma nel caso la provasse, dove fa male il seno in gravidanza, quando inizia e come viene avvertito dalla futura mamma? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su un sintomo di gravidanza comune, che di solito è un segnale forte di un concepimento avvenuto (anche se è un sintomo condiviso anche con la sindrome premestruale).
Dove fa male il seno in gravidanza?
Il corpo femminile in gravidanza affronta tantissimi piccoli e grandi cambiamenti, per permettere non solo al feto di svilupparsi nel grembo materno, ma anche per prepararsi al parto e al successivo allattamento al seno. Ecco che proprio questa parte del corpo subisce delle modifiche davvero evidenti: le future mamme lamentano un seno più grande, gonfio e, a volte, dolorante.
In gravidanza il seno può far male in ogni sua parte. Ogni donna sperimenta una dolorabilità che è differente: può manifestarsi solo da una parte oppure in entrambi i seni. Nel primo trimestre di gravidanza possiamo anche notare del formicolio ai capezzoli e alle areole, che possono scurirsi e far provare un dolore da lieve a intenso.
Nel secondo trimestre, i livelli di estrogeni salgono e il seno appare pesante, teso, sodo, ma non dolorante. Mentre nel terzo e ultimo trimestre, il dolore potrebbe tornare e potremmo notare delle “perdite” di colostro, il precursore del latte materno.
Dolore al seno in gravidanza: quando inizia?
Il dolore al seno in gravidanza compare poco dopo il concepimento: essendo un sintomo che ha in comune con le mestruazioni, è difficile che sia un segnale chiaro e cristallino di una gestazione in corso. Di solito inizia un paio di settimane dopo il concepimento e continua nelle prime settimane di gravidanza.
In questa prima fase, il seno è dolorante e sensibile al tatto. La “colpa” è dell’aumento dei livelli di progesterone, tipico della gravidanza: sia gli estrogeni sia il progesterone agiscono fin dai primi giorni per preparare il seno all’allattamento. I primi stimolano la crescita delle cellule del dotto mammario, favorendo la secrezione di prolattina (altro ormone che interviene nell’aumento delle dimensioni del seno e che facilita la produzione di latte). Il secondo, invece, aiuta a formare le cellule produttrici di latte nelle ghiandole mammarie.
Dolore al seno in gravidanza, com’è?
Il dolore al seno, o mastodinia, si può provare in diversi momenti della vita fertile della donna. È normale, ad esempio, durante la sindrome premestruale e durante le mestruazioni stesse, quando si provano tensione e fastidio. Inoltre, è considerato uno dei sintomi di gravidanza. Proprio come il dolore che si prova prima della comparsa del ciclo, anche quello provato dopo il concepimento è caratterizzato da:
- tensione mammaria
- turgore
- gonfiore
- sensazione di pesantezza
Se, però, quando compaiono le mestruazioni, lentamente tali manifestazioni spariscono, non lo stesso accade in gravidanza. Il dolore non scompare, ma continua nelle prime settimane di gestazione, per lo stravolgimento ormonale che il corpo femminile sta affrontando.