Quanto dura lo spotting in menopausa
Lo spotting in menopausa potrebbe essere considerato un fenomeno “normale”, quando le perdite si presentano nei mesi che precedono la menopausa effettiva. Macchie marroni, rosa o rosse, però, non dovrebbero essere mai trascurate, e dovrebbero indurre a consultare un ginecologo. Il fenomeno potrebbe essere del tutto innocuo, ma potrebbe anche nascondere delle cause patologiche.
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Lo spotting , ovvero la perdita di piccole quantità di sangue al di fuori dei giorni delle mestruazioni, è un problema comune a molte donne: dalla pubertà all’inizio della menopausa, in alcuni periodi della vita possiamo notare la presenza di tracce di sangue fra un ciclo e l’altro. Il più delle volte, si tratta di un fenomeno normale e comune, seppur comunque da non trascurare. In special modo, è importante non sottovalutare la presenza di spotting in menopausa, specialmente se sono trascorsi almeno 12 mesi dall’ultimo ciclo mestruale.
Il periodo che precede la menopausa, una fase nota come “pre-menopausa”, è caratterizzato da cicli mestruali irregolari. Potresti non avere il ciclo per mesi interi, per poi tornare ad averlo con un flusso molto abbondante, oppure potresti avere un flusso molto leggero.
In questa fase della vita, è normale avere perdite e secrezioni tra un ciclo e l’altro. Quello che stiamo descrivendo è un fenomeno noto, per l’appunto, con il nome di “spotting”.
Cos’è lo spotting?
Abbiamo già anticipato che lo spotting consiste in un sanguinamento vaginale, spesso lieve, che non è necessariamente legato al ciclo mestruale della donna. Si tratta perlopiù di macchie di colore marrone scuro (la parola “spotting” deriva dall’inglese “to spot”, e vuol dire per l’appunto “macchiarsi”) che si presentano di solito nei giorni dell’ovulazione o poco dopo la fine delle mestruazioni.
Lo spotting può verificarsi anche nelle donne in pre-menopausa e all’inizio della menopausa. In questo caso, la donna potrebbe notare la presenza di macchie rosa, rosse o marroni.
Di solito, il fenomeno è dovuto alle importanti alterazioni ormonali cui va incontro il corpo della donna quando inizia la menopausa.
Spotting in menopausa: quanto dura?
Quanti giorni può durare lo spotting in menopausa? In condizioni normali, le perdite dovrebbero ridursi, per poi sparire, nell’arco di 6 mesi dall’ultima mestruazione.
Bisogna prestare molta attenzione alla durata delle perdite. Sebbene il più delle volte non sia collegato a malattie gravi, in alcuni casi lo spotting in menopausa avanzata può essere il sintomo di una condizione medica che non va trascurata.
Se durante la fase iniziale o in quella inoltrata della menopausa noti perdite marroni, rosa o tracce di sangue, è sempre opportuno consultare il ginecologo.
Quando preoccuparsi per lo spotting?
Se sei preoccupata perché hai notato delle perdite di sangue in menopausa, la miglior cosa da fare, dunque, sarà quella di sottoporsi a una visita di controllo.
Questo consiglio è valido sia che lo spotting sia comparso a 40 o 50 anni di età, sia che tu abbia raggiunto la menopausa già da più tempo.
Nelle donne il cui ciclo è completamente assente da almeno 12 mesi (si parla di menopausa vera e propria quando è trascorso 1 anno dall’ultima mestruazione), le perdite rivestono un’importanza ancor maggiore, in quanto potrebbero indicare la presenza di un disturbo medico.
Spotting in menopausa: possibili cause
Tracce di sangue e perdite marroni in menopausa avanzata potrebbero essere indice di diverse condizioni mediche, alcune facilmente curabili, altre degne di maggiore attenzione. Fra le possibili cause dello spotting vi sono:
- Infezioni vaginali
- Terapia ormonale in corso: le perdite potrebbero essere il segnale che il dosaggio ormonale è troppo elevato
- Vaginite, ossia un’infiammazione della vagina, una condizione comune in menopausa
- Atrofia endometriale o vaginale: in menopausa, il rivestimento dell’utero o della vagina diventa più sottile e secco, a causa del calo dei livelli di estrogeni. Ciò può provocare dolore, bruciore e sanguinamento durante i rapporti intimi
- Presenza di fibromi o polipi
- Terapie farmacologiche: alcuni medicinali, come ad esempio i anticoagulanti, possono provocare secrezioni o spotting nella donna
- Cancro: il tumore dell’utero o dell’endometrio sono due possibili cause dello spotting in menopausa, ma si tratta di eventualità davvero molto rare.
Cosa fare in caso di perdite ematiche in menopausa?
Sappiamo adesso cos’è lo spotting in menopausa e quali sono alcune possibili cause. In tutti i casi, quindi, si tratta di un fenomeno da non trascurare. Se hai notato la presenza di sangue o macchie marroni negli slip, fissa un appuntamento con il tuo ginecologo.
Il medico vorrà eseguire degli esami di controllo, come il consueto pap test e un’ecografia transvaginale. A seconda dei casi, potrebbe rendersi necessaria un’isteroscopia, un esame endoscopico eseguito in day surgery, che permette di esaminare l’interno dell’utero ed eventualmente trattare determinate condizioni.
In base alla causa sottostante, lo specialista potrà valutare il trattamento più adatto, che potrebbe comprendere una terapia farmacologica o, in presenza di polipi, fibromi, tumori dell’utero o altre condizioni, anche un intervento chirurgico.
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