Quali sono le 4 fasi del burnout
Il burnout è una forma di stress da lavoro correlato, che può essere cronica e persistente, una sindrome che attraversa quattro fasi: Entusiasmo idealistico, Stagnazione, Frustrazione, Disimpegno. A lungo andare i sintomi peggiorano e potremmo essere portati a pensare di non essere all'altezza e di voler lasciare quel lavoro che non segue le aspettative che avevamo all'inizio. Alla lunga può rendere la vita un inferno, meglio affidarsi a uno psicologo o uno psicoterapeuta.
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Il burnout o sindrome da burnout è un disturbo abbastanza comune. Viviamo in una società frenetica e stressante. A fine giornata potremmo sentirci stanchi, affranti, sconsolati, senza più forze fisiche o mentali. Può capitare a tutti di soffrire di questa forma di stress spesso ricollegabile al lavoro e ai troppi impegni delle nostre giornate che non ci danno tempo di respirare o di ricaricare le energie. La sindrome si manifesta in diversi passaggi: scopriamo insieme quali sono le 4 fasi del burnout e come fare per riuscire a ritrovare le energie che ci servono ogni giorno.
Cos’è il burnout
Il burnout è una forma di stress da lavoro correlato, che può essere cronica e persistente. Si manifesta come forma di esaurimento fisico e psicologico. Non ci sentiamo realizzati, abbiamo perso la fiducia in noi stessi, arriviamo a non credere più nelle nostre capacità. La sperimentiamo quando ci sentiamo sopraffatti, senza energie, senza voglia di fare nulla, anche quello che ci piace.
Il termine è stato definito per la prima volta dallo psichiatra statunitense, di origine tedesca, Herbert Freudenberger nel 1974. Lui descrisse la sindrome come un processo di decadimento fisico ed emotivo provocato dall’incapacità dei soggetti che ne soffrono di affrontare lo stress accumulato.
Le 4 fasi del burnout
La sindrome del burnout, tipica di chi svolge lavoro di assistenza o chi è libero professionista, si presenta con stati d’ansia, depressione, stress negativo, esaurimento nervoso. Questa forma di stress cronico si manifesta in quattro fasi differenziate.
1. Entusiasmo idealistico
Prima fase del burnout: al lavoro siamo motivati, vogliamo fare bene, abbiamo la giusta energia, abbiamo fiducia nelle nostre possibilità. In questa fase, però, ci sentiamo sopraffatti dal lavoro che abbiamo da fare e consumiamo più energie fisiche ed emotive di quante ne servano davvero per fare il compito. Non riusciamo, inoltre, a trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata.
2. Stagnazione
Questa è la seconda fase del burnout: ci rendiamo conto che i risultati del lavoro non corrispondono a quanto ci aspettavamo. Ci sono giorni stressanti in cui ci sentiamo delusi e incapaci di andare avanti. Non abbiamo tempo per le attività personali, per noi stessi, per la nostra famiglia, per gli amici. Lavoriamo e basta e ci sentiamo sopraffatti da una vita che non ci dà soddisfazioni.
3. Frustrazione
Questa è la terza fase del burnout: lo stress è sempre più alto e diventa cronico. Pensiamo che il nostro lavoro non abbia alcun senso, che non riusciamo a dare quanto vorremmo. Pensiamo di essere non apprezzati dai nostri capi e odiati dai nostri colleghi. Andare al lavoro diventa un incubo. Potremmo anche provare rabbia e risentimento.
4. Disimpegno
Questa è la quarta fase del burnout, quando i sintomi si manifestano tutti nel loro insieme con conseguenze devastanti. Perdiamo attenzione, creatività, efficienza. Tendiamo a isolarci dagli altri, siamo insicuri, non riusciamo a sopportare colleghi e datori di lavoro, tendiamo a rovinare ogni relazione. Iniziamo a pensare di voler lasciare il nostro lavoro.
Cosa fare
Se notiamo i sintomi classici del burnout è bene affidarsi a un professionista, uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa accompagnarci a ritrovare la strada giusta da intraprendere per non soffrire più da stress lavorativo. I segnali a cui prestare attenzione sono:
- stanchezza
- noia
- insonnia
- inappetenza
- nausea
- mal di testa frequenti
- dolori muscolari
- tachicardia
- vertigini
- tremori
- senso di insicurezza
- senso di colpa
- perdita di motivazioni
- senso di solitudine
- allontanamento dalle altre persone
- scarsa autostima
- difficoltà di concentrazione
- irritabilità
- nervosismo
- infelicità
- difficoltà a portare a termine i compiti
- isolamento
- aggressività
- depersonalizzazione
- senso di frustrazione