Quali sono i farmaci che causano disfagia
La disfagia è la difficoltà a deglutire, condizione che si manifesta soprattutto in pazienti anziani che seguono determinate cure, ma anche in soggetti con malattie neurologiche come l'ictus, il morbo di Parkinson, la SLA, dopo interventi di chirurgia che hanno interessato la testa e il collo. Sono diversi i medicinali che, soprattutto nei soggetti più deboli, possono provocare difficoltà alla deglutizione che possono anche portare a una veloce perdita di peso e malnutrizione.
La disfagia è la difficoltà a deglutire, che di solito si manifesta in pazienti anziani in trattamento con alcuni particolari medicinali. Conoscere quali sono i farmaci che causano disfagia è importante, per mettere in atto tutte le azioni utili per aiutare questi soggetti a non soffrire più in fase di deglutizione. Purtroppo a volte bisogna valutare il rapporto benefici e rischi di alcune terapie che possono risolvere dei problemi, ma hanno effetti collaterali, soprattutto nei soggetti più deboli, davvero debilitanti.
Cos’è la disfagia
La disfagia orofaringea è un disturbo alla deglutizione. Sono diverse le malattie mediche o chirurgiche che possono far scaturire questo disturbo, che colpisce maggiormente chi ha un’età avanzata e chi ha malattie neurologiche come l’ictus, il morbo di Parkinson, la SLA. Si manifesta soprattutto dopo interventi di chirurgia che hanno interessato la testa e il collo, ma anche in seguito a terapie farmacologiche e/o radioterapiche o in presenza di anomalie scheletriche del distretto cervicale o malattie del connettivo, insieme a sintomi da reflusso gastro-esofageo.
La disfagia può causare:
- soffocamento
- malnutrizione
- insufficienza respiratoria
- infiammazione dei polmoni
Il cibo, infatti, potrebbe confluire nel canale respiratorio e non in quello digerente, provocando problemi seri, che possono portare anche alla morte.
Cause della disfagia
La disfagia è la difficoltà di far passare il cibo dall’orofaringe all’esofago per un’anomala funzionalità dell’esofago stesso. Si manifesta con difficoltà a deglutire, rigurgito nasale, tosse. Il disturbo può provocare l’aspirazione in trachea di materiale ingerito, secrezioni orali, o entrambi. E a sua volta questo può causare polmonite acuta, una malattia respiratoria che può portare ad avere una sintomatologia importante.
La disfagia colpisce circa il 20% della popolazione, con una maggiore incidenza nella popolazione anziana o in chi soffre di determinate patologie. La condizione può essere provocata dall’indebolimento dei muscoli dovuto all’invecchiamento o da malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, ma anche dall’assunzione di farmaci in maniera continuativa (disfagia iatrogena) da parte degli anziani.
Le cause possono anche essere infettiva (a causa di infezioni da botulismo, Candida, Herpes) o miopatica, come conseguenza di miastenia gravis o polimiosite.
Quali sono i farmaci che causano disfagia
Secondo uno studio dell’IRccs INRCA – Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani, l’87% degli anziani che vivono in residente sanitarie assistite assume da 1 a 4 farmaci al giorno che possono provocare disfagia.
Secondo questa indagini sono tre i meccanismi con cui i farmaci influiscono in modo negativo sulla deglutizione:
- effetti collaterali che riducono la produzione di saliva (in farmaci che, ad esempio, contengono cytalopram, metoclopramide, paroxetina e lisinopril, oppure antipsicotici e neurolettici, medicinali con principi attivi come la quietapina, la clozapina, l’olanzapina, il risperidone e l’aloperidolo)
- complicanze causate dai narcotici e dagli antiepilettici, che agiscono sul sistema nervoso centrale riducendo lo stato di attezione e compromettendo diverse funzioni volontarie, come la deglutizione (sono farmaci che contengono ad esempio ossicodone, fenobarbital, prednisone, clonazepam, diazepam, paracetamolo e codeina oppure morfina)
- effetti collaterali di farmaci che causano danni alla mucosa esofagea, come gli antinfiammatori non steroidei e i bifosfonati (ibuprofene e acido acetilsalicilico) o gli integratori di ferro o di potassio
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