Menopausa tardiva: cos’è, benefici e rischi
La menopausa tardiva in medicina si manifesta quando il climaterio si manifesta dopo i 55 anni di età della donna. Solitamente i sintomi della premenopausa si cominciano a manifestare intorno ai 45-50 anni. Dopodiché finisce l'età fertile delle donne. Se questi si manifestano prima, si parla di menopausa precoce. Ci sono dei vantaggi nell'andare dopo in menopausa (ricordiamo che si rimane fertili fino all'ultima mestruazione), ma anche un rischio aumentato di tumori al seno e all'ovaio.
Con il termine menopausa tardiva, la medicina indica il termine della vita fertile di una donna che si manifesta dopo i 55 anni di età. Di solito ci si aspetta che questo momento, anche dal punto di vista statistico, si presenti tra i 45 e i 50 anni. Prima si manifestano i sintomi della premenopausa e poi si entra nella menopausa vera e propria. Se la menopausa preoce è una condizione che spaventa le donne, quella tardiva non ha lo stesso effetto. In merito alla menopausa tardiva, quali sono i benefici (si parla di veri e propri vantaggi) e quali, invece, i possibili rischi?
Quando si parla di menopausa tardiva?
La menopausa è una condizione fisiologica femminile che di solito si manifesta intorno ai 45-50 anni. Prima si parla di menopausa precoce. Dopo si parla di menopausa tardiva: in particolare in medicina si attende che il climaterio (il periodo che precede la menopausa) arrivi dopo i 55 anni di età della donna. Si chiama tardiva, perché arriva con un po’ di “ritardo” rispetto a quanto ci potremmo aspettare statisticamente. Non è una malattia, non è una condizione medica, non ha cause, ma ci sono dei fattori predisponenti che possono indurre una donna ad andare in menopausa dopo rispetto alla “norma”:
- se la mamma è andata in menopausa dopo i 54 anni anni, la donna ha una probabilità di andare in menopausa più tardi maggiore di 6.1 volte
- se una sorella è andata in meno pausa dopo i 54 anni, la donna ha una probabilità di avere una menopausa tardiva maggiore di 3 volte
numerose gravidanze possono ritardare il momento della menopausa - l’obesità o un indice di massa corporea alto può posticipare la comparsa della menopausa
Quali sono i benefici della menopausa tardiva?
Rispetto alla “normale” età della menopausa, quella tardiva ha diversi benefici da non sottovalutare:
- si è ancora fertili fino all’ultima mestruazione, anche se la fertilità è notevolmente ridotta e la possibilità di restare incinta non alta come a 25 anni
- l’equilibrio ormonale è ancora intatto
- non si soffre ancora dei sintomi tipici della premenopausa come le vampate di calore, l’insonnia, l’irritabilità
- il sistema cardiocircolatorio e le ossa sono più protette: in menopausa risentono maggiormente degli squilibri e dei cambiamenti ormonali
Quali i rischi?
Ovviamente non ci sono solo vantaggi nell’andare in menopausa più tardi rispetto a quanto ci potremmo aspettare. Ci sono anche dei rischi da non sottovalutare. E la colpa è sempre degli ormoni, che decidono il bello e il cattivo tempo nel corpo femminile. Gli estrogeni, essendo ancora in piena età fertile, rimangono a livelli normali a lungo e questo può aumentare il rischio di tumore al seno e cancro all’ovaio, come emerso da uno studio dell’Università di Oxford.
Per fortuna esistono esami di screening che si possono fare ogni anno per diagnosticare in tempo il tumore al seno: le donne dopo i 40 anni dovrebbero sottoporsi con regolarità a mammografia ed ecografia al seno. Per scoprire se si andrà in menopausa tardivamente, oltre a tenere d’occhio l’età e i fattori predisponenti, si possono eseguire anche dei test ematici. Si possono tenere sotto controllo, infatti, i valori dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), e dell’ormone antimulleriano (AMH), come indice della riserva ovarica.
Fonti: