Benessereblog Salute Malattie Cosa deve e non deve mangiare chi ha l’anemia mediterranea

Cosa deve e non deve mangiare chi ha l’anemia mediterranea

Chi ha l'anemia mediterranea, anche in base alla gravità della patologia del sangue, che è ereditaria e può essere trasmessa ai propri figli, deve prestare massima attenzione agli alimenti ricchi di ferro, per evitare accumuli. Il ferro è presente in alimenti di tipo animale e di tipo vegetale, anche se l'assorbimento è maggiore nei primi rispetto ai secondi e varia anche in base alle condizioni di salute di ogni paziente.

Cosa deve e non deve mangiare chi ha l’anemia mediterranea

L’anemia mediterranea o beta talassemia è una patologia del sangue ed è ereditaria. Si manifesta con la distruzione dei globuli rossi (emolisi) e con la conseguente non corretta produzione di emoglobina. Gli effetti sono una scarsa ossigenazione di organi e tessuti. Chi ne soffre deve prestare massima attenzione all’alimentazione, per avere il giusto apporto di ferro alimentare, senza però sovraccaricare l’organismo. Non tutto il ferro introdotto con l’alimentazione viene assorbito. Scopri per chi ha l’anemia mediterranea cosa mangiare e cosa non mangiare per cercare di stare meglio.

Anemia mediterranea, cosa mangiare e cosa non mangiare

Chi ha l’anemia mediterranea deve prestare attenzione agli alimenti ricchi di ferro. Il ferro introdotto con l’alimentazione serve per produrre emoglobina. Il limite massimo tollerabile varia da persona a persona e dalla gravità della forma della malattia, che si distingue in Talassemia major o morbo di Cooley (forma più grave che necessita di trasfusioni di sangue e trattamento farmacologico per tutta la vita), talassemia intermedia e talassemia minor, la forma più lieve e frequente e quasi sempre asintomatica.

Dobbiamo anche ricordare che non tutto il ferro che si trova negli alimenti viene assorbito dal nostro organismo. Il 90% circa, infatti, passa indenne attraverso l’intestino e viene espulso dalle feci. L’assorbimento varia dal 2% al 10% per il ferro contenuto nei vegetali e dal 10% al 30% per il ferro contenuto negli alimenti di origini vegetali. Tale variazione dipende anche dallo stato di carenza o di eccesso di ogni singolo paziente.

Gli alimenti che contengono più ferro sono:

  • carne rossa
  • frattaglie
  • tuorlo d’uovo
  • corvina
  • spigola
  • pagello
  • soia
  • lenticchie
  • fagioli borlotti
  • olive
  • cozze
  • ostriche
  • caviale
  • radicchio verde
  • pomodori secchi
  • spinaci
  • rucola
  • fiocchi d’avena
  • crusca di frumento
  • cioccolato fondente
  • prezzemolo
  • pepe nero
  • menta
  • rosmarino
  • pistacchi
  • mandorle
  • anacardi
  • noci

In linea di massima chi ha la talassemia, dovrebbe cercare di assorbire il giusto ferro senza evitare pericolosi accumuli, abbinando cereali e verdure, aggiungendo grana e parmigiano alla pasta o un bicchiere di latte, bere vino rosso con proprietà chelanti, non mangiare alimenti ricchi di ferro con agrumi perché vitamina C e acido citrico favoriscono l’assorbimento del ferro. Inoltre non dovrebbero essere usate pentole in ghisa e in acciaio e essere consumati crudi alimenti come carne e pesce.

 

Anemia mediterranea e nutrizione, i consigli

Bisognerebbe sempre chiedere consiglio al medico curante o a un nutrizionista per sapere cosa mangiare e cosa no, ma soprattutto come abbinare i vari alimenti. Esistono dei cibi, infatti, che hanno proprietà chelanti, come il caffè e il vino rosso, che possono ridurre l’assorbimento del ferro nel sangue. Inoltre, come suggerito in precedenza, bisogna fare sempre attenzione a quello che si porta sulla tavola e a come lo si cucina.

Si può anche ricorrere a integratori alimentari che possono supportare la carenza proteica, evitando sovraccarichi metabolici dosando bene quello che si mangia. Mangiare in modo corretto è assolutamente fondamentale. Comunque, una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, con tre pasti principali e due snack, aiuta l’organismo a rimanere sano. Chiediamo consiglio al nostro medico, a un nutrizionista, a un dietologo per non sbagliare, soprattutto se abbiamo problemi di salute come l’anemia mediterranea.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cirrosi epatica: i sintomi da riconoscere
Malattie

Negi stadi iniziali, i sintomi della cirrosi epatica possono passare inosservati. Spesso, infatti, la malattia si presenta inizialmente in modo asintomatico, per poi aggravarsi progressivamente, andando a danneggiare la salute in molti modi differenti. Tra i primi sintomi da riconoscere vi sono stanchezza, prurito in tutto il corpo, perdita di peso e inappetenza. Man mano che si aggrava, la cirrosi può danneggiare non solo il fegato, ma tutto il corpo a 360 gradi, coinvolgendo anche il cervello.