Psicologia: rabbia e tristezza possono fare male
Rabbia e tristezza possono aumentare una sensazione di dolore? Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Psychological Reports ha recentemente esaminato la relazione tra emozione e dolore in un campione di donne con artrite reumatoide, ed ha fatto emergere un dato piuttosto interessante.
Spesso pensiamo all’emozione come a una conseguenza dello stress o del dolore, ma i nostri risultati suggeriscono che in determinate circostanze le emozioni negative o le emozioni complesse e miste possono funzionare come un fattore di stress in sé, in grado di causare l’infiammazione.
Per il loro studio, gli esperti hanno sviluppato una nuova metodologia e l’hanno usata per testare come uno stato emotivo, come rabbia, tristezza o felicità, potesse influenzare la risposta infiammatoria a uno stimolo del dolore.
I partecipanti allo studio si sono recati presso una clinica per sottoporsi a una visita. Prima però gli esperti hanno cercato di influenzare il loro umore, facendogli provare sensazioni di rabbia, tristezza o felicità (chiedendo loro di pensare, scrivere e parlare dei loro recenti avvenimenti legati a una di queste emozioni specifiche). Dopo la manipolazione dell’emozione, gli esperti hanno eseguito la visita, causando sensazioni di dolore esercitando una pressione sulle articolazioni dei partecipanti (come accade durante un normale esame clinico). Dopodiché, sono stati prelevati dei campioni di sangue al basale, dieci minuti, un’ora e 100 minuti dopo lo stimolo del dolore.
Dagli esami sarebbe emerso che i partecipanti che hanno riportato sensazioni di rabbia, hanno mostrato un’infiammazione più elevata.
Questi risultati sono in accordo con alcuni studi recenti che suggeriscono che gli stati emotivi possono causare o contribuire a specifici modelli di risposte fisiologiche allo stress o al dolore.
La ricerca è importante perché comprendere il ruolo delle emozioni, dello stress psicologico e del dolore negli stati infiammatori può aiutare a realizzare nuovi strumenti clinici per trattare l’infiammazione e il dolore, o contribuire a migliorare le attuali tecniche di gestione del dolore.
via | MedicalXpress
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