Stati Uniti, il medico che prova il dolore dei suoi pazienti
Ecco il caso di Joel Salinas, il medico americano che prova esattamente lo stesso dolore dei pazienti che ha in cura.
C’è un medico negli Stati Uniti d’America che è in grado di provare davvero il dolore dei pazienti che ha in cura. Si chiama Joel Salinas e la sua storia è stata anche oggetto di un approfondimento della BBC. Sin da quando è piccolo, questo medico californiano ha una particolare capacità, che si chiama Sinestesia del tocco a specchio tattile. In pratica, ogni volta che si trova di fronte a una persona che sente dolore, il suo cervello ricrea le stesse sensazioni. E lui sperimenta lo stesso dolore.
Come spiegato dal professor Fabio Babiloni dell’Università Sapienza di Roma, la sinestesia è un incrocio tra diversi input sensoriali. In realtà tutti siamo sinestetici. Ma ci sono delle persone che sperimentano questa capacità in modo diverso. Il cervello di queste persone, infatti, si attiva in diverse aree, mentre normalmente si attiva un’area alla volta. Per questo, ad esempio, quando a scuola doveva colorare, vedeva lettere e numeri con colori precisi. Il 2 era una madre blu, ad esempio!
Secondo gli esperti la sinestesia di questa natura è presente solo nel 2-3 per cento della popolazione. Ma il caso di Joel Salinas è ancora più raro. Perché lui è in grado di sperimentare il dolore dei suoi pazienti. Se ne è accorto quando nel 2008 frequentava medicina all’Università di Harvard, di fronte a una persona in arresto cardiaco. Anche lui sentiva le stesse cose che provava quell’uomo. Quando è morto, Salinas ha raccontato di aver provato un silenzio angosciante, con la totale assenza di ogni sensazione fisica.
Una condizione davvero particolare che lo porta a sentire un bisturi che taglia il corpo di un paziente. Per un medico, però, questa capacità si è rivelata molto utile, perché non è in grado solo di provare empatia per loro, ma anche di immedesimarsi in quello che provano. Dare benessere ai suoi pazienti diventa una priorità ancora più alta, perché vuol dire dare benessere anche a se stesso.
Il professor Babiloni aggiunge:
E’ una sinestesia standard audio-visiva, a cui si unisce una grande capacità di somatizzare efficacemente quello che vede con il suo occhio clinico di medico. Potremmo definirla una forma di auto-suggestione informata. Finchè non è entrato a medicina infatti, la sua sinestesia riguardava solo forme e colori.