Lavorare di notte, donne più a rischio degli uomini?
Lavorare di notte potrebbe influenzare maggiormente la vita delle donne rispetto a quella degli uomini. Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.
Lavorare di notte potrebbe compromettere maggiormente le prestazioni delle donne rispetto a quelle degli uomini. Questo è quanto suggerisce uno studio condotto dai membri della University of Surrey, e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, secondo cui spostare i cicli sonno-veglia influenza uomini e donne in modo diverso, provocando differenze fondamentali in termini di prestazioni cognitive e cambiamenti dell’umore.
Per giungere a queste conclusioni, gli esperti hanno esaminato un campione di 16 maschi e 18 donne, e li hanno sottoposti a delle alterazioni del ritmo sonno-veglia inducendoli a dormire fuori sincrono con il loro orologio interno. I partecipanti sono quindi stati sottoposti una serie di test oggettivi delle loro prestazioni – (attenzione, controllo delle attività motorie e memoria di lavoro), ed hanno compilato dei test soggettivi con autovalutazioni in merito al livello di sonnolenza, allo stato d’animo e alla sensazione generale di fatica. I ricercatori hanno inoltre analizzato l’attività elettrica nel cervello dei partecipanti mentre dormivano.
Ebbene, analizzando i dati raccolti, sarebbe emerso che le performance sarebbero state colpite maggiormente nelle donne, piuttosto che negli uomini, e tali risultati potrebbero senza dubbio avere implicazioni significative per le donne che fanno turni di notte svolgendo professioni come quella di infermiere o poliziotte.
via | MedicalNewsToday