Olio di palma, l’Iss: nessuna prova di maggiori rischi
Il parere richiesto dal Ministero della Salute
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) non ci sono prove scientifiche dirette della maggiore pericolosità dell’olio di palma rispetto ad altre fonti di grassi saturi. I rischi corsi dall’apparato cardiovascolare di chi lo consuma non sarebbero quindi maggiori rispetto a quelli corsi da chi esclude questo grasso dalla propria alimentazione.
L’opinione dell’Istituto Superiore di Sanità risponde alla richiesta di fare chiarezza sul tema avanzata dal Ministero della Salute alla luce delle preoccupazioni suscitate nella popolazione dalla diffusione dell’uso dell’olio di palma e di notizie sulla sua pericolosità. Tuttavia, spiegano dal Ministero,
La letteratura scientifica non riporta l’esistenza di componenti specifiche dell’olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute, ma riconduce questi ultimi al suo elevato contenuto di acidi grassi saturi rispetto ad altri grassi alimentari.
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Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in assenza di problemi di colesterolo o di peso il consumo di olio di palma non aumenta i fattori di rischio cardiovascolare, a patto che sia associato all’assunzione di grassi polinsaturi alleati della salute cardiovascolare. “Nel contempo”, precisa il Ministero della Salute, “fasce di popolazione quali bambini, anziani, dislipidemici, obesi, pazienti con pregressi eventi cardiovascolari, ipertesi possono presentare una maggiore vulnerabilità rispetto alla popolazione generale”.
” title=”Categorie a rischio”]
Non ci sono evidenze dirette nella letteratura scientifica che l’olio di palma, come fonte di acidi grassi saturi, abbia un effetto diverso sul rischio cardiovascolare rispetto agli altri grassi con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/poliinsaturi.
Il consiglio resta quindi di limitare il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi.
Via | Ministero della Salute
Foto | Pixabay