L’insufficienza ovarica primitiva: cause, sintomi e trattamenti
Quali sono le cause e i sintomi dell'insufficienza ovarica primitiva? Come possiamo intervenire nel caso fosse diagnosticato questo disturbo?
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L’insufficienza ovarica primitiva o precoce è un difetto dell’ovaio, che si caratterizza dall’assenza del menarca o dalla deplezione prematura dei follicoli ovarici prima dei 40 anni. Nel primo caso si parla di amenorrea primaria, nel secondo di amenorrea secondaria. La malattia colpisce l’1% delle donne prima dei 40 anni, con un caso su 10mila donne fino ai 20 anni e un caso su mille fino ai 30 anni.
Nelle forme più gravi di insufficienza ovarica primitiva si notano amenorrea primaria e mancato sviluppo puberale, mentre nel caso la malattia si sia manifestata dopo possiamo notare la scomparsa del ciclo mestruale. I sintomi sono spesso quelli che si riscontrano durante la menopausa: palpitazioni, infertilità, rossori improvvisi, vampate di caldo e intolleranza al caldo, ma anche affaticamento, malessere generale, ansia, depressione, cambio repentino di umore.
La malattia può essere provocata da varie cause e diversi fattori, come difetti genetici, farmaci, agenti tossici, anche se la patologia ha una componente genetica molto importante, con ad esempio le anomalie del cromosoma X. Nella maggior parte dei casi, però, non è possibile risalire alla causa scatenante.
Come si cura l’insufficienza ovarica primitiva? Ovviamente bisogna intervenire con una sostituzione ormonale a base di estrogeni e progestinici, per poter ovviare ala scarsa produzione o alla riduzione dei livelli di questi ormoni. Al momento non ci sono cure disponibili, oltre alla terapia di sostituzione ormonale. La fertilità non può, purtroppo, essere ristabilita e si può ricorrere, però, a cellule uovo di una donna donatrice.
Via | Telethon