Bambini e celiachia, niente più biopsia per la diagnosi
In alcuni casi saranno sufficienti esami meno invasivi
I bambini con sospetta celiachia non dovranno più essere obbligatoriamente sottoposti a biopsia intestinale per poter diagnosticare la malattia. A stabilirlo è il nuovo protocollo di diagnosi e follow up per la celiachia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.191 del 19 agosto 2015.
Per la fascia pediatrica
spiega il Ministero della Salute
la novità è la possibilità di porre diagnosi di celiachia senza ricorrere alla biopsia intestinale, a certe condizioni.
Tali condizioni includono la presenza di sintomi o segni clinici di celiachia, anticorpi antitransglutaminasi oltre dieci volte più elevati rispetto al limite superiore della norma, positività degli anticorpi anti endomisio, presenza dei geni predisponenti HLA DQ2 e/o DQ8 e risposta positiva all’eliminazione del glutine dall’alimentazione.
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Il nuovo protocollo di diagnosi e follow up per la celiachia prevede anche novità che riguardano gli adulti. Nel loro caso il nuovo algoritmo include uno screening iniziale con test sierologici i cui risultati devono poi essere confermati da una biopsia intestinale.
” title=”La diagnosi di celiachia negli adulti”]
La novità fa parte di un programma di implementazione del protocollo da cui, spiega il Ministero,
ci si aspetta una ricaduta positiva in termini di appropriatezza, con un maggior numero di diagnosi precoci e minor numero di diagnosi errate, con un notevole risparmio in termini di sofferenza, cure inappropriate e ospedalizzazioni per i pazienti non diagnosticati o diagnosticati tardivamente.
Via | Ministero della Salute