Raffreddore nei bambini, il prontuario per mamme preoccupate
Niente corse inutili dal pediatra o farmaci di troppo: ecco pratici consigli per affrontare questo semplice malanno di stagione quando colpisce i piccoli di casa o, ancora meglio, per evitare che si ammalino
Nasi che colano, occhi arrossati e starnuti a non finire: quando il raffreddore colpisce i bambini i sintomi possono far preoccupare seriamente le mamme, soprattutto di quando si tratta della prima battaglia ingaggiata dal piccolo contro i virus tipici dei mesi più freddi dell’anno. Quando il bambino è già più grandicello il problema può rappresentare una vera scocciatura, magari costringendolo a rimanere a casa dall’asilo o dalla scuola materna.
Purtroppo non esiste un vaccino in grado di evitarlo: i virus del raffreddore sono troppi per pensare di proteggersi dal loro attacco con un’arma di questo tipo, e forse non ne varrebbe nemmeno la pena, dato che in genere il raffreddore non è un disturbo grave. Tuttavia la prevenzione rimane l’arma principale contro questo malanno stagionale. Per questo l’obiettivo principale delle mamme dovrebbe essere aumentare le difese immunitarie dei bambini per proteggerli al meglio. Ma come fare?
Ecco un piccolo prontuario messo a punto da Pharmawizard, secondo cui per affrontare il modo corretto il raffreddore è importante saperlo prevenire, saperne riconoscere i sintomi, conoscere le possibili cure e i rimedi e sapere quando è il caso di rivolgersi al medico.
Prevenire è meglio che curare, e la salute inizia a tavola
La dieta ideale per proteggere la salute dei piccoli di casa è ricca delle vitamine e dei sali minerali di frutta e verdura, dei fermenti lattici dello yogurt, degli omega 3 di pesce azzurro, noci e nocciole e di miele, alleato del sistema immunitario.
Ci sono però anche altri aspetti cui fare attenzione, prima fra tutti l’igiene. E’ importante educare i bambini a lavarsi bene e spesso le mani, uno dei veicoli principali per la diffusione dei virus del raffreddore. Attenzione anche ai fazzoletti sporchi, terreno fertile per i germi, e al clima delle stanze, che devono essere aerate e umidificate in modo corretto. In casa la temperatura non dovrebbe superare i 20 °C, mentre quando si esce i bambini devono essere ben coperti, soprattutto a livello della gola.
Meglio, infine, evitare i luoghi affollati in cui è facile trovarsi a stretto contatto con persone raffreddate.
Riconoscere i sintomi del raffreddore
I primi problemi riguardano in genere il naso, che può colare o essere chiuso. A questi si aggiungono spossatezza, mal di gola, mancanza di appetito, un po’ di febbre e, a volte, respiro affannoso.
In molti casi il raffreddore può comparire anche la tosse; l’eventuale presenza di catarro può indicare la presenza di un’infezione delle vie aeree superiori, per questo se il bambino ha meno di 6 mesi è bene portarlo dal pediatra.
Le cure e i rimedi principali
In realtà non esistono cure vere e proprie e il raffreddore tende a risolversi nell’arco di una settimana. Tuttavia potrebbe essere utile un aerosol con soluzione fisiologica.
Fra i rimedi più consigliati sono inclusi le spremute di agrumi ricche di vitamina C, il latte caldo con il miele, utile per alleviare la tosse e favorire il riposo, una goccia di olio di eucalipto su un fazzoletto da appendere sul lettino o qualche goccia di olio essenziale di lavanda nell’acqua calda del bagnetto, un altro rimedio decongestionante e favorente il sonno. Se il nasino è arrossato è possibile trattarlo con un po’ di crema emolliente. Da non trascurare, poi, le coccole.
Quando chiamare il medico
Non è sempre necessario correre dal pediatra sin dai primi sintomi. Se però il bambino vomita, rifiuta di assumere liquidi, ha mal di testa, difficoltà respiratorie e tosse persistente e se la febbre non si abbassa nonostante l’eventuale assunzione di paracetamolo è meglio rivolgersi al medico.
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