Curare la tosse nei bambini: perché scegliere l’omeopatia?
A volte diventa snervante anche per la mamma più paziente. Ecco come affrontarla nel modo migliore possibile
La tosse è uno dei problemi con cui si trovano più spesso ad avere a che fare le mamme, che preoccupate per la salute dei loro bambini le provano davvero tutte per cercare di spegnere quello che può essere considerato un sintomo complesso che può trasformarsi in un vero e proprio circolo vizioso.
La tosse, in effetti, non è una malattia, ma la manifestazione di un problema invisibile ad occhio nudo. Prima di tutto di tratta di un meccanismo di difesa. Il suo scopo? Liberare le vie aeree superiori da corpi estranei e secrezioni (in particolare muco) che oltre ad ostacolare la respirazione possono favorire la proliferazione di batteri. Purtroppo, però, la tosse è un’arma a doppio taglio e ad ogni colpo irrita e infiamma ancora di più la mucosa respiratoria.
E’ poi innegabile che per quanto possa sapere che la tosse sta aiutando il suo bambino a sbarazzarsi di muco e microbi indesiderati ogni mamma può finire per non poterne più del tossire ripetuto del piccolo. Il desiderio più grande diventa quindi quello di farla smettere. Non è però detto che si tratti della soluzione più opportuna.
Nei bambini, al mattino al risveglio o comunque dopo il sonnellino diurno, un po’ di tosse “morbida” è del tutto normale e naturale; restando sdraiati, e non sapendo gestire l’espettorazione come atto volontario, il muco – prodotto, ricordiamo, in continuazione – che tende ad accumularsi, specie nelle alte vie aeree, richiama la tosse come naturale mezzo di eliminazione
spiega Donato Virgilio, medico di famiglia esperto in omeopatia a Brescia.
L’errore maggiore è interpretarlo come una qualche patologia e trattarla di conseguenza: più si sopprime questa “pulizia del risveglio”, più “si prenotano” patologie respiratorie vere e proprie. D’altronde, impedendo la veicolazione all’esterno di elementi di disturbo, questi, accumulandosi, finiranno per disturbare nel vero senso della parola.
Per quanto riguarda altri tipi di tosse, in genere quella secca viene trattata con sedativi, mentre quella produttiva (cioè con catarro) è in genere trattata con fluidificanti. In entrambi i casi si agisce solo sul sintomo, senza occuparsi dell’irritazione delle mucose respiratorie.
Inoltre
aggiunge Virgilio
non bisogna dimenticare che i principi attivi ad azione sedativa o fluidificante possono determinare effetti indesiderati, quali sonnolenza, tachicardia, stipsi o respiro affannato.
Non solo, l’uso dei mucolitici nei bambini al di sotto dei 2 anni di età è stato vietato da un provvedimento restrittivo dell’Agenzia italiana del farmaco a causa della loro capacità di aumentare le secrezioni bronchiali. Dato che i bambini così piccoli hanno difficoltà ad eliminare efficacemente il muco l’azione dei mucolitici può essere assolutamente controproducente.
Secondo l’esperto è proprio per questi motivi che l’omeopatia può rappresentare una valida scelta, non necessariamente alternativa, ma anche da abbinare alle terapie farmacologiche normalmente consigliate.
In base alla mia esperienza clinica
spiega Virgilio
i medicinali omeopatici possono rappresentare una valida scelta terapeutica: non solo aiutano a risolvere rapidamente il sintomo, ma grazie alle alte diluizioni sono generalmente privi di effetti indesiderati e tossicità chimica.
L’approccio migliore è chiedere consiglio al proprio medico, soprattutto se il bambino tossisce da più di qualche giorno.
Volete saperne di più sugli sciroppi omeopatici contro la tosse? Leggete qui!
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Foto | da Flickr di anjanettew