Cos’è la colposcopia, quando è indicata e le controindicazioni
La colposcopia è un esame diagnostico della cervice uterina, per individuare, grazie all'ingrandimento di questa parte del collo dell'utero, eventuali lesioni e anomalie.
La colposcopia è un esame diagnostico che viene solitamente consigliato nel caso il pap-test abbia individuato delle anomalie all’interno del collo dell’utero. Grazie a questo strumento, la cervice uterina, che si trova nella parte più esterna del collo dell’utero, viene ingrandita: in questo modo si possono individuare possibili disturbi, come ad esempio una neoplasia. L’esame viene eseguito da un ginecologo che utilizza il colposcopio, inserito nella vagina, per esaminare la parte interessata.
Durante l’esame il medico potrebbe prelevare anche delle parti di tessuto tramite biopsia oppure asportare le parti considerate anomale. L’esame, che viene eseguito dopo un pap test che ha individuato anomalie nel collo dell’utero, non può essere eseguito durante il ciclo mestruale, in caso di infiammazione o di distrofia della mucosa vaginale. L’esame può essere eseguito anche dalle donne in gravidanza.
Nelle 24 ore precedenti all’esame non bisogna avere rapporti sessuali, utilizzare tamponi, creme o irrigazioni vaginali. L’esame non è doloroso, ma un po’ fastidioso: si può provare un po’ di bruciore o un formicolio quando il medico applica delle sostanze sulla zona interessata, mentre in caso di biopsia il fastidio sarà quello di una semplice puntura. L’esame dura all’incirca 20 minuti: la durata aumenta in caso di prelievo di tessuti o altri interventi per poter rimuovere le parti anomale individuate dal ginecologo.
L’esame solitamente non comporta alcun rischio. Chiedete comunque informazioni al vostro medico curante per arrivare tranquille e preparate al momento dell’esame.
Foto | da Flickr di philips_newscenter
Via | Airc
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