Giornata Mondiale del Sonno, troppo stress non fa dormire gli italiani
Gli abitanti del Bel Paese dormono poco e male. La causa? Troppi impegni e troppe preoccupazioni
Il 14 marzo 2014 è la Giornata Mondiale del Sonno. Quest’anno lo slogan dell’evento è “Easy Breathing, Restful Sleep, Healthy Body”, a sottolineare tre aspetti importanti del buon dormire: non solo il riposo, ma anche la respirazione e la salute fisica.
Un riposo ristoratore è uno dei pilastri della salute
spiegano gli esperti della World Association of Sleep Medicine (WASM), secondo cui gli elemnti chiave per un sonno di buona qualità sono:
- la durata, che deve essere sufficiente per sentirsi riposati e vigili durante il giorno;
- la continuità: il sonno non dovrebbe essere interrotto;
- la profondità, fondamentale per riuscire a riposarsi davvero.
In mancanza di uno di questi elementi la qualità delle giornate può essere fortemente compromessa da mancanza di concentrazione e di attenzione, con conseguenti ripercussioni sulla produttività nel lavoro e nello studio e il rischio di mettere in pericolo la propria incolumità e quella degli altri, ad esempio mettendosi alla guida senza riuscire a prestare un’attenzione adeguata a ciò che ci circonda.
D’altra parte, anche la salute “diurna” influenza il sonno.
Avere un corpo in salute è la premessa che porta a un sonno ristoratore
sottolineano gli esperti.
Le persone ammalate non dormono bene. Alleviare il disturbo ed evitare comportamenti non salutari contribuisce a migliorare la qualità del sonno.
Cosa dire, invece, del respiro?
Respirare è un’azione automatica mentre si dorme
spiegano gli esperti
Se qualcuno si lamenta perché russate molto forte, o se vi svegliate senza respiro o se vi viene detto che smettete di respirare mentre dormite, potreste soffrire di apnee notturne. Quando questa condizione è clinicamente significativa riduce la qualità del sonno, diminuisce la quantità di ossigeno nell’organismo e mette in serio pericolo il cuore, richiedendo un trattamento medico.
Lo stress, nemico del riposo degli italiani
A mettere a repentaglio la qualità del sonno non è però solo la salute fisica, ma anche quella psicologica. A quanto pare gli italiani sono un ottimo esempio di questo fenomeno. A svelarlo è un’indagine condotta da AstraRicerche, secondo cui in Italia la metà degli individui di età compresa tra i 18 e i 70 anni spesso si sveglia nel cuore della notte. Il 45%, invece, non riposa a sufficienza perché la sera si addormenta tardi e al mattino si sveglia presto.
In oltre 40% dei casi il dito viene puntato contro le preoccupazioni e lo stress vissuti nella vita privata o in quella lavorativa, mentre nel 16% dei casi il problema sarebbe associato alla pressione cui si è sottoposti a causa delle scadenze, un problema avvertito soprattutto dalle donne, divise tra i troppi impegni di lavoro e famigliari.
Il risultato è preoccupante: 12 milioni di italiani convivono con una carenza cronica di sonno.
A causa della crisi economica lo stress dichiarato dagli italiani è raddoppiato (+118% negli ultimi 6 anni), con conseguenze negative anche sul riposo notturno
spiega Enrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche.
Il fenomeno colpisce maggiormente le donne, la fascia di età tra i 35 e i 54 anni, i residenti nel Lazio e al Sud, i diplomati e i membri di famiglie numerose. Con un’aggiunta interessante: non lavorare diminuisce la quantità e peggiora la qualità del sonno.
Le dichiarazioni degli intervistati confermano quanto sottolineato dagli esperti WASM. Nel 60% dei casi il benessere fisico e mentale viene compromesso dalla carenza di sonno, che riduce la qualità del lavoro e ha ripercussioni sui rapporti famigliari. Nell’11% dei casi questo problema ha un “notevole impatto” sulla qualità della vita, soprattutto nel caso degli imprenditori, dei dirigenti e, più in generale, dei professionisti in genere.
I consigli per recuperare il buon sonno
Finzi non si limita a snocciolare dati, ma offre anche qualche consiglio, sottolineando l’importanza della regolarità. Due le regole fondamentali: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora ed evitare di coricarsi se non si ha sonno o di rimanere a letto anche se si è ormai svegli. Ma non finisce qui.
Anche la comodità del letto e del cuscino e una camera da letto silenziosa giocano un ruolo importante sulla qualità del sonno
spiega Finzi, aggiungendo:
Vengono in aiuto anche alcuni accorgimenti nella dieta, come evitare sostanze eccitanti (tè e caffè) o alcolici in quantità elevate e soprattutto la sera, non assumere a cena cibi pesanti (piatti elaborati, carni rosse, grassi animali e fritti). Infine, una moderata e regolare attività fisica, soprattutto al pomeriggio, favorisce un migliore riposo notturno.
Se tutto ciò non dovesse bastare può essere necessario un aiuto in più, che non deve essere rappresentato necessariamente da un farmaco.
Anche nell’affrontare la difficoltà a riposare bene sono sempre più gli italiani che privilegiano soluzioni “soft”, cercando, quando la condizione lo rende possibile, di non ricorrere a farmaci. Il tutto nell’ambito di uno dei più potenti trend in atto: quello verso un approccio “dolce”, non aggressivo, che privilegi sostanze di origine naturale.
Dagli esperti WASM arriva però anche una tirata d’orecchie.
Piuttosto che cercare di dormire il meno possibile, riconoscete che il sonno è essenziale per una salute ottimale e per la felicità tanto quanto l’attività fisica e l’alimentazione. Siate consapevoli che la qualità del vostro sonno può influenzare direttamente le vostre capacità mentali, il vostro equilibrio emotivo, la vostra produttività, la vostra vitalità fisica (peso incluso) e la vostra creatività.
Non c’è nessun’altra attività dotata di così tanti benefici senza molto sforzo!
Leggete i consigli di Benessereblog per un sonno perfetto!
Via | World Sleep Day; Adnkronos