Cos’è la spirometria, a cosa serve e come si esegue
La spirometria è un esame diagnostico che viene eseguito tramite uno speciale strumento, lo spirometro, per poter valutare l'efficienza respiratoria. Scopriamo insieme come si esegue.
La spirometria, definito anche come esame spirometrico o prova di funzionalità respiratoria, è un test diagnostico che viene eseguito tramite uno spirometro, uno strumento computerizzato, collegato ad un boccaglio. E’ un esame molto semplice, indolore, non invasivo, che viene solitamente proposto quando il paziente comincia a soffrire di problemi respiratori o si sospettano malattie broncopolmonari.
Le patologie che possono essere individuate tramite la spirometria sono l’asma allergica e non allergica, la bronchite cronica, la broncopneumopatia ostruttiva, l’enfisema polmonare, la polmonite, la fibrosi polmonare interstiziale. Inoltre la spirometria viene richiesta in caso di obesità, per controllare la capacità respiratoria di chi ne soffre.
L’esame è molto semplice: il paziente seduto viene invitato a soffiare in un boccaglio, rigorosamente sterile, che è collegato allo spirometro. Bisogna soffiare in maniera vigorosa per non meno di sei secondi. Non c’è bisogno di preparazione e il tecnico vi seguirà nell’esecuzione, per capire se state facendo bene o male la spirometria. Dovrete fornire anche i vostri dati relativi al peso, all’altezza, all’età e al sesso, per valutare se la vostra “prova” è nella norma oppure no.
Sarebbe meglio evitare di assumere farmaci antistaminici o broncodilatatori nelle 12 ore precedenti alla spirometria, così come è controindicato fumare nelle ore precedenti all’esame. Non deve essere proposto a persone colpite da aneurisma, embolia polmonare, emottisi, angina pectoris, infarto, interventi chirurgici a carico di occhi, torace, addome. Sconsigliata se soffrite di nausea e vomito.
Via | Albanesi
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