Polipectomia nasale: quando è indicata?
La polipectomia nasale è l'intervento chirurgico che ci permette di asportare eventuali polipi nati nelle cavità nasali. Ecco quando è consigliato questa operazione e come funziona.
La polipectomia nasale è l’intervento chirurgico che è consigliato ai pazienti che soffrono di poliposi naso-sinusale: i polipi nasali sono delle formazioni benigne che nascono in seguito ad infiammazione cronica della mucosa del naso e dei seni paranasali. E’ una patologia che colpisce prevalentemente chi soffre di allergia, ma è comunque anche in chi non ne soffre.
I polipi nasali sono un disturbo che può arrecare molti fastidi, soprattutto alla respirazione, riducendo anche l’olfatto e causando cefalea e sinusiti recidivanti. I sintomi della poliposi nasosinusale sono proprio difficoltà a respirare con il naso, voce nasale, riduzione del senso dell’olfatto, rinite allergica o sinusite.
Il medico, dopo aver valutato i sintomi, potrà procedere con esami più approfonditi, per poter verificare la presenza o meno di polipi all’interno del naso, individuando anche la loro localizzazione per poter eseguire, poi, la polipectomia nasale. Oltre all’intervento chirurgico si può procedere anche con terapia medica a base di cortisonici, ma la regressione è di solito temporanea.
La polipectomia nasale è necessaria se la terapia medica non ha funzionato o se il paziente non può essere trattato con cortisone. L’intervento rimuove alla radice le neoformazioni, garantendo un miglioramento nella resiprazione e nella ventilazione. Anche tutti gli altri sintomi collegati alla presenza di polipi nel naso spariscono.
La polipectomia nasale avviene in anestesia generale. Non sempre vengono usati i tamponi nasali, riservati solo a quei casi in cui c’è una forte tendenza al sanguinamento.
Foto | da Flickr di rurhfisch
Via | Orl