Benessereblog Salute Streptococco beta emolitico in gravidanza: quali sono i pericoli

Streptococco beta emolitico in gravidanza: quali sono i pericoli

Lo Streptococco beta emolitico in gravidanza può causare molti danni e deve essere tenuto sotto controllo durante tutti i nove mesi di gestazione. Ecco come si sviluppa, qual è la via di contagio e quali sono i possibili rischi.

Streptococco beta emolitico in gravidanza: quali sono i pericoli

Lo streptococco in gravidanza può essere una malattia molto pericolosa in gravidanza, perché al momento del parto è possibile infettare il nostro cucciolo con questo microrganismo molto diffuso, che solitamente si trova proprio nell’ambiente vaginale. Di solito non porta con se sintomi ben preciso e non è pericoloso per la nostra salute, ma in gravidanza se prendiamo lo streptococco beta emolitico di gruppo B o lo Streptococcus agalactiae i rischi aumentano.

Lo streptococco, se presente nella vagina al momento del parto, può infettare il bambino che sta per nascere al momento del parto, con conseguenze anche gravi. Per questo motivo alle future mamme, intorno alla 35esima settimana di gestazione, viene consigliato un tampone vaginale: se è positivo, allora basterà prendere un antibiotico per evitare che il piccolo venga infettato. Se si contrae il microrganismo al di fuori dalla gravidanza, non c’è da preoccuparsi, anzi, non c’è nemmeno da seguire una terapia antibiotica perché il batterio è innocuo.

Ma quali sono i rischi dello streptococco in gravidanza? L’infezione non può colpire il feto se le membrane sono integre, ma in caso di rottura precoce della placenta l’infezione può colpire il bambino. Il momento maggiore di rischio è quello del parto, quando il piccolo viene a contatto con la mucosa vaginale. I più vulnerabili sono i bambini nati prematuri, mentre solo l’1 o 2 per cento manifesta sintomi particolari.

L’infezione da streptococco nei neonati è causa di sepsi neonatale: se la mamma risulta positiva, alla nascita il bambino dovrà essere sottoposto ad esami di routine, radiografia toracica, puntura lombare, oltre che ad una profilassi antibiotica. Se nel suo caso i risultati sono negativi, si interrompe l’antibiotico.

Via | Dolceattesa

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