Falso cibo biologico, nelle Marche maxi operazione con 9 arresti
Maxi operazione nelle Marche contro il falso cibo biologico: la guardia di Finanza di Pesaro con l'Ispettorato Repressione Frodi, infatti, ha fermato un'associazione a delinquere internazionale, che ha immesso nel mercato 350 mila tonnellate di prodotti biologici falsi.
Mangiare cibo biologico ha effettivi benefici sulla nostra salute. Se si tratta, ovviamente, di reale cibo biologico. Nelle Marche, una maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Pesaro e dall’Ispettorato Repressione Frodi ha scoperto un giro internazionale per la messa in commercio di alimenti biologici che di biologico non avevano assolutamente nulla.
Si chiama “Vertical Bio” l’operazione condotta in collaborazione tra le fiamme gialle di Pesaro, l’ICQRF e il Corpo Forestale dello stato, che ha portato all’arresto di nove persone: gli agenti, infatti, hanno trovato in commercio 350mila tonnellate di prodotti venduti come biologici ma che in realtà non lo erano, per lo più granaglie, ma anche alimenti contenenti OGM o contaminati, per un valore totale di 120 milioni di euro. Sono stati sequestrati bene per circa 35 milioni.
L’indagine ha permesso di smascherare un’associazione per delinquere di carattere internazionale: ne facevano parte operati del settore dei prodotti da agricoltura biologica, che con un sistema di frode importavano da Moldavia, Ucraina e India granaglie destinate al settore zootecnico e anche all’alimentazione umana. Si parla soprattutto di soia, mais, grano tenero e lino indicati come bio, ma che di biologico avevano ben poco. Alcuni alimenti risultavano geneticamente modificati, altri contaminati con prodotti chimici vietati dall’agricoltura biologica come il glyphosate e il clormequat.
L’indagine ha portato a 9 ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari e alla notifica di 4 misure interdittive del divieto di esercitare attività di impresa. Sono stati effettuati dei sequestri, mentre gli accusati dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla frode nell’esercizio del commercio, aggravata dalla transnazionalità del reato commesso a danno di prodotti di qualità regolamentata.
Per Coldiretti si tratta di un’importante operazione volta a sostenere le duemila aziende marchigiane che lavorano nella coltivazione bio, oltre che volta a tutelare i consumatori.
Via | Cronachemaceratesi