Helicobacter pylori, non solo ulcera: tutte le malattie causate dal batterio
Un'analisi tutta italiana fa il punto della situazione sul microbo, svelando i suoi effetti negativi al di fuori dell'apparato digerente
L’Helicobacter pylori, batterio noto per la sua associazione con la gastrite e l’ulcera, è responsabile di molte più malattie di quanto si sia pensato fino ad oggi. A svelarlo è un’analisi della letteratura scientifica pubblicata su Nature Review Gastroenterology & Hepatology da Francesco Franceschi e Antonio Gasbarrini, esperti dell’Istituto di Medicina Interna e Geriatria e dell’UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia dell’Università Cattolica-Policlinico “A. Gemelli” di Roma.
Tre patologie sono già state ampiamente validate e ufficialmente riconosciute come causate da tale batterio: la piastrinopenia autoimmune (ITP), l’anemia sideropenica idiopatica e la carenza di vitamina B12
spiega Franceschi, portando gli effetti negativi del batterio al di fuori del solo apparato digerente.
Le novità non finiscono però qui. L’Helicobacter sembrerebbe infatti essere coinvolto anche nelle sindromi coronariche acute (angina instabile e infarto del miocardio), nella pre-eclampsia e nelle malattie neurodegenerative (come l’Alzheimer) e in alcune patologie del fegato, del pancreas e del colon (polipi benigni e maligni).
I meccanismi di azione del batterio possono essere diversi nelle varie patologie e possono riassumersi in fenomeni di reazione anticorpale crociata (gli anticorpi anti-H. pylori andrebbero a colpire non solo il batterio, ma anche alcune cellule dell’uomo a causa di una somiglianza tra alcune proteine batteriche e umane), come dimostrato nell’ITP, ma anche nella pre-eclampsia e nell’aterosclerosi coronarica; la captazione del ferro, ovvero la cattura del ferro da parte del batterio (anemia sideropenica) e della vitamina B12
precisa Franceschi.
L’importanza della conoscenza delle malattie associate all’H. pylori e dei meccanismi di azione risiede anche nel fatto che in futuro questo studio potrà essere esteso ad altri batteri che compongono la flora intestinale umana con potenziali ricadute cliniche nella diagnosi e cura di molte malattie.
Per quanto riguarda l’Helicobacter, la frequenza delle infezioni varia con l’età. In particolare, il 50% circa dei cinquantenni convive con il batterio, probabilmente perché in passato, quando il microbo non era ancora conosciuti, era più facile contrarre l’infezione.
Le scoperte effettuate negli ultimi anni sul ruolo svolto dall’Helicobacter pylori nello sviluppo di malattie extragastriche stanno rivoluzionando le nostre conoscenze sulle cause di molte malattie
conclude Gasbarrini, precisando che
è verosimile che in condizioni particolari frammenti batterici di microbi innocui e in alcuni casi utili presenti nell’apparato digerente (microbiota intestinale) passino nel circolo sanguigno, attivando sia una risposta infiammatoria generalizzata (infiammazione sistemica) che una risposta immune che può indirizzarsi verso tessuti dell’ospite (infiammazione specifica).
Via | Comunicato stampa
Foto | da Flickr di AJC1