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Gravidanza, le noccioline riducono il rischio di allergia nei bambini

Un nuovo studio smentisce la pericolosità del consumo di arachidi durante la gestazione. Lo stessi vale per la frutta secca

Gravidanza, le noccioline riducono il rischio di allergia nei bambini

Volete ridurre il rischio che il vostro bambino diventi allergico alle noccioline? Un buon modo è continuare a mangiarle anche durante la gravidanza. Secondo uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics da un gruppo di ricercatori guidato da A. Lindsay Frazier, esperta del Dana-Farber Children’s Cancer Center di Boston la raccomandazione di evitare le arachidi per i 9 mesi della gestazione è del tutto inutile, a meno che la futura mamma non sia allergica a questi legumi. Infatti il consumo di arachidi non aumenta la probabilità che il piccolo sviluppi un’allergia, anzi, la riduce. Lo stesso vale per la frutta secca, un cibo che può causare allergie spesso sovrapposte a quella alle noccioline.

Per arrivare a queste conclusioni Frazier e colleghi hanno analizzato le informazioni sull’alimentazione di 8.205 donne appena prima, durante e subito dopo le loro gravidanze. Ne è emerso che i bambini che corrono il minor rischio di allergia alle arachidi o alla frutta secca sono i figli delle donne non allergiche che consumano i livelli più elevati di questi cibi.

Il nostro studio supporta l’ipotesi che l’esposizione precoce all’allergene aumenti la probabilità di tolleranza e che quindi riduca il rischio di allergie alimentari nell’infanzia

concludono i ricercatori.

Questi risultati

ha aggiunto Ruchi Gupta, esperta della Feinberg School of Medicine di Chicago autore di un editoriale sulla stessa rivista che ha pubblicato i risultati dello studio

supportano le recenti raccomandazioni secondo cui una donna non deve limitare la sua alimentazione durante la gravidanza. Certo, le donne che sono allergiche alla frutta secca devono continuare ad evitarle.

Le arachidi sono una buona fonte di proteine e forniscono anche acido folico, che può potenzialmente prevenire sia i difetti del tubo neurale sia la sensibilizzazione alla frutta secca.

Eliminarli dall’alimentazione per i 9 mesi della gravidanza non è quindi solo inutile, ma potrebbe anche far venire meno un prezioso aiuto offertoci dalla natura.

Via | EurekAlert!
Foto | da Flickr di desegura89

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