Diritto all’aborto nella UE, un errore di traduzione boccia la mozione Estrela
Ci sarebbe stato un malinteso interpretativo dietro la bocciatura della mozione sul diritto all'aborto presentata dall'eurodeputata portoghese Estrela lo scorso 13 dicembre in Parlamento Europeo.
In Italia c’era stata la protesta eclatante delle femministe del collettivo XXX a Bologna, con l’occupazione pacifica della chiesa di San Petronio e l’esposizione dello striscione contro le ingerenze nel diritto all’aborto nei paesi dell’Unione Europea, proprio dopo il voto in Commissione Europea, ma ciò che è successo davvero al Parlamento Europeo di Strasburgo durante le votazioni del 13 Dicembre 2013, con la presentazione della mozione Estrela, sembra davvero incredibile.
Partiamo dai fatti: il 13 Dicembre scorso viene presentato in Parlamento un rapporto, promosso dall’eurodeputata portoghese Edite Estrela appartenente all’area dei Socialisti e Democratici di Strasburgo, nel quale si chiedeva di approvare una maggiore libertà nella legge sul diritto all’aborto, specialmente per quanto riguardava l’esercizio dell’interruzione di gravidanza stessa da parte dei medici, oltre a contentere specifiche prescrizioni in materia di educazione sessuale a scuola.
Nel momento della discussione in aula, la mozione è stata bocciata con soli sette voti di scarto; anche alcuni rappresentanti italiani del PD hanno votato a sfavore, ma decisiva è stata la contrarietà di Francia e Germania.
Il sito francese Point.fr ha rivelato che però la contrarietà degli ultimi due paesi sia stata decisa da un errore di traduzione fatto dagli interpreti tedeschi e francesi, che avrebbero modificato il senso del discorso della eurodeputata Edite Estrela al momento di presentare la mozione. In pratica, tecnicamente l’appello della Estrela di non votare la proposta alternativa sarebbe stato tradotto al contrario, generando una situazione paradossale nella quale i deputati francesi e tedeschi si sarebbero visti chiedere con forza di votare contro il testo presentato dalla stessa eurodeputata portoghese.
Un errore di traduzione che ha portato alla cattiva interpretazione di quanto richiesto, condannando definitivamente la mozione Estrela alla bocciatura (anche se per soli 7 voti) e quindi facendo passare, in sostanza, una legge anti-aborto. L’eurodeputata portoghese ha chiesto poi con veemenza che il suo nome venga depennato dalla lista dei firmatari della legge approvata.
Oltre al diritto all‘interruzione volontaria di gravidanza, il disegno di legge sulla Salute e diritti sessuali riproduttivi chiedeva agli Stati membri di
garantire che i professionisti sanitari che praticano l’aborto e svolgono servizi connessi all’aborto non siano perseguibili o penalizzati in virtù di strumenti di diritto penale per aver prestato tali servizi.
Un passo importante per la tutela dei medici non obiettori, specialmente in Italia, dove la maggior parte dei sanitari che decidono di praticare gli aborti vengono spesso considerati dei paria sociali; la discussione sull’applicazione della Legge 194 sull’aborto nel nostro Paese è sempre aperta, sia a livello culturale sia politico, come è successo di recente in Toscana e nella città di Bergamo, dove una dottoressa antiabortista ha omesso le informazioni divulgate dall’ASL bergamasca riguardanti le interruzioni volontarie di gravidanza.
Via | Parlamento Europeo, Yahoo, Point.fr